La vittoria nel derby santifica una striscia di 8 risultati utili consecutivi, una sola sconfitta (in Coppa Italia, contro l’Inter) nelle ultime 13 e 5 partite con la porta inviolata nelle ultime 10. Il dominio della Roma nel derby è stato totale. Tattico, fisico e psicologico.
Un approfondimento di LAROMA24.IT conferma uno dei mantra dello Special One: il possesso palla non serve a nulla se non è finalizzato alla creazione di palle gol. Quando la Roma ha fatto registrare un possesso palla inferiore agli avversari sono arrivate 7 vittorie, un pareggio e 3 sconfitte, alla media di 2 punti esatti a partita. Con possesso palla maggiore o uguale all’avversario la media scende a 1,53.
Il modulo con il doppio trequartista (3-4-2-1) ha permesso di «allargare» il campo, sfruttando un punto debole della fase difensiva della Lazio: la tendenza della linea a 4 a collassare dentro l’area di rigore. Karsdorp e Zalewski, giocando quasi sulla linea laterale, hanno trovato spazi perché Hysaj (soprattutto) e Marusic sono arretrati spesso verso la porta di Strakosha.
Le coperture saltuarie di Pedro e Felipe Anderson hanno fatto il resto. La domanda per le prossime partite, semmai, è questa: la Roma può giocare con questa formazione anche partite contro avversarie che tenderanno a difendersi con più uomini e con raddoppi di marcatura?
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Vadiserri
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