Non gli interessa chi sale o scende dal carro. L’unica cosa che ora conta per Dzeko è continuare a segnare, a stupire, a cancellare mesi di prese in giro e vignette cercando se possibile di non perdere troppo di vista la Juve da ieri sera lontana 7 punti. Edin, dopo la doppietta con la Fiorentina, è a quota 24 in 32 partite, di cui 17 in campionato (media 0,70). Più di Icardi, Mertens e Higuain, più di tutti in Italia. Ma non solo. Perché il Dzeko, tornato Cigno Reale dopo mesi da brutto anatroccolo senza mai fare polemica, ha pareggiato pure i punti di Aubameyang (34) nella corsa alla Scarpa d’Oro. Dietro di loro, staccati di due punti, ci sono Messi e Suarez. «È presto per parlarne», dice il bosniaco. Ma in fondo ci crede. Da 8 anni non superava quota 16 gol in campionato. Ne mancano nove per superare i 26 messi a segno col Wolfsburg nel 2008/’09. Gli stessi segnati da Totti nel 2006/’07. Un record nella storia della Roma. Nel frattempo Dzeko ha superato al secondo posto Montella e Delvecchio che ne segnarono 23 ma con rispettivamente 49 e 46 partite a disposizione. Di questo passo Dzeko dovrebbe chiudere a quota 28 solo in campionato. Una enormità.
Se ne sono accorti anche i top club tornati a corteggiarlo dopo averlo snobbato in estate, quando pure la Roma lo avrebbe mollato. Ieri i media spagnoli hanno parlato di un forte interesse del Real Madrid nei suoi confronti per sostituire Morata in partenza. «Fa piacere, ma Edin è già in un grande club. La Roma ha una società importante, una tifoseria immensa e non vedo il motivo di cambiare. Mi ricorda Van Basten», ha tagliato corto il suo agente Martina. A Crotone il bosniaco potrà contare di nuovo su Salah e Perotti. Anche se non è scontata la presenza dal 1’ dell’egiziano. Col suo ritorno in campo Spalletti sarebbe chiamato a rivedere la difesa a 3 ripresentando il 4-2-3-1. Col trio titolare Manolas, Fazio e Rüdiger però la Roma ha subito solo 3 gol in 10 partite (18 in 13 col terzetto smembrato). Se ne è accorta anche la Uefa che ieri si è complimentata con Szczesny: «Quattro ‘clean sheets’ (gare senza subire gol, ndr) in 5 gare. Applausi».