Bello l’applauso della squadra affacciata dal balcone di Trigoria al popolo giallorosso che, in barba alle regole anti-assembramento (tutti comunque con regolare mascherina), non ha voluto rinunciare al saluto alla squadra in vista della partenza per Manchester.
Bello l’applauso, ma stavolta la squadra dovrà dimostrare di avere qualcosa in più del garbo mostrato ieri pomeriggio al Fulvio Bernardini. Dovrà mostrare di aver capito che momento sta vivendo la Roma e la sua piazza mai come ora disamorata dopo l’ennesima stagione da dimenticare. Resta quest’ultima chance che, se non servirà a Fonseca a salvare la panchina (il destino del tecnico portoghese è già scritto comunque andrà a finire), almeno potrà salvare la faccia e regalare una gioia a una tifoseria che non alza un trofeo da una vita.
Un popolo che non l’ha mai abbandonata, che ha continuato tifare nonostante il nulla (o quasi) assoluto degli ultimi vent’anni: una vita, perché quelli che si ricordano l’ultimo successo giallorosso non sono più giovincelli e i contorni di quei momenti iniziano a sfumare come le vecchie foto in bianco e nero. I tifosi della Roma meritano questo, meritano almeno di poter dire che questa è ancora la loro Roma, avere l’orgoglio di tifare un gruppo che troppe volte li ha delusi e sembra sfaldarsi dopo ogni partita.
Da dimenticare il percorso in campionato, ma quello in coppa fin qui è stato impeccabile e c’è ancora margine per poter regalare un sogno, entrare nella storia e scrivere una pagina indelebile contro una squadra che in passato ha fatto molto male alla Roma: e ai suoi tifosi. Ma per farlo serve qualcosa in più di un applauso, serve una squadra in grado di mettere gli attributi in campo… per una volta!
FONTE: Il Tempo T. Carmellini