Bye Bye Gerson. Il giovane brasiliano saluta la Roma e probabilmente lo fa in modo definitivo. L’accordo tra Roma e Lilla per il passaggio del brasiliano è ormai stato messo a punto: l’affare si chiuderà in prestito con diritto di riscatto ma le cifre del prestito fanno pensare che il giovane, che compirà venti anni a maggio, verrà certamente riscattato dai francesi a fine stagione. Per averlo a titolo temporaneo, infatti, il Lilla pagherà cinque milioni di euro, con il riscatto fissato a tredici per giugno. Dovranno verificarsi alcune condizioni per quello che è un vero e proprio acquisto differito. Tra queste il raggiungimento di venti presenze entro il 2018, perché il prestito sarà di un anno e mezzo.
POCHI RICORDI E TANTI RIMPIANTI – Il brasiliano è partito questa mattina per la Francia per le visite mediche e per firmare il contratto, con una valigia carica di rimpianti, per quello che poteva essere e non è stato. Era stato annunciato come il nuovo talento del calcio brasiliano, con la Roma che era riuscita a battere la concorrenza del Barcellona. Era stato voluto fortissimamente dall’allora direttore sportivo Sabatini, che gli aveva regalato per convincerlo la maglia giallorossa con il numero dieci. Era stato presentato attraverso i display in una partita all’Olimpico, tanti applausi e tante speranze. Ma poi il giovane brasiliano ha dovuto fare i conti con la nuova realtà, diversa da quello alla quale era abituato. La Roma recupera quasi tutti i soldi spesi per acquistarlo (18,9 milioni, comprese le commissioni). Di Gerson sono rimasti pochi ricordi. Undici partite complessive in giallorosso, 400 minuti in campo. La sua ultima presenza a Torino, il 17 dicembre, quando a sorpresa fu impiegato da titolare contro la Juventus. Da allora non si è più visto, nonostante la difesa di Spalletti, che lo aveva impiegato soprattutto nelle partite di Europa League. Gerson è stato uno dei tre giocatori più pagati della proprietà americana: il brasiliano Doumbia (pagato 14 milioni, ora in prestito gratuito al Basilea) e Iturbe (24 milioni, ora in prestito gratuito al Torino), in mezzo Gerson, con i quasi 19 milioni spesi per il suo cartellino. Quel talento non è mai sbocciato a Trigoria. Doveva essere l’erede di Totti e quella maglia numero dieci regalatagli dall’ex direttore sportivo era la dimostrazione dell’attesa della società nei suoi confronti. Nel suo contratto c’era la clausola legata al Pallone d’Oro. Ha lasciato la Roma dopo una sconfitta che brucia, con Gerson che si era riscaldato a Marassi per entrare e poi è rimasto in panchina. Un padre molto influente nella sua vita, al punto di rompere il rapporto con un procuratore per affidarsi a un altro. Così decisivo da dire no nella passata stagione al prestito al Frosinone per riportare il figlio al Fluminense. Altri sei mesi a Rio de Janeiro, per ricominciare con la Roma in estate.
IL MISTERO DELLA NOTTE DI TORINO – Spalletti ha cercato di ricostruirlo tatticamente, spostandolo dal ruolo di trequartista a quello di mezz’ala. Ma lo ha utilizzato con il contagocce, salvo nella notte dello Juventus Stadium, dove Gerson è sbucato a sorpresa dal tunnel per giocare titolare, da esterno destro nel 4-2-3-1. Il brasiliano non ha indovinato una giocata, ha rischiato l’espulsione e nell’intervallo è rimasto negli spogliatoi. Ieri Gerson è andato in Francia e per la Roma è stata un’operazione per far quadrare i conti. Per l’ufficializzazione è questione di ore, mancano piccoli dettagli. Un altro giovane che se ne va è Seck. E’ conteso da Atalanta e Sassuolo, nel primo caso entrerebbe nell’operazione Kessie, che la Roma ha prenotato per giugno.