Per inquadrare una persona basta guardare gli occhi. Quelli di Rui Patricio sono grandi, intensi, forti. Il suo è lo sguardo di chi si è abituato, negli anni, a fare il padrone della scena. Certe volte, senza sgridare, si mangia i compagni perchè non seguono le sue indicazioni, perché lo mettono in difficoltà davanti agli attaccanti avversari.
Ma a Cagliari si è avuta la nuova conferma: la Roma ha comprato un portiere che non la tradirà. E anzi la salverà dalle minacce altrui. Con la parata su Pavoletti, sullo 0-1, ma anche con l’uscita coraggiosa dell’ultimo secondo in cui ha rischiato di farsi male, ha creato l’albero della vittoria e poi ne ha custodito gelosamente i frutti.
A chi ragionava sul costo dell’operazione, sull’età avanzata del professionista, a chi sottolineava un paio di svarioni nella preparazione estiva, Rui Patricio ha risposto con la sua qualità migliore: la calma. Soltanto se sei equilibrato riesci a garantire alla squadra la sicurezza della quale ha bisogno.
“Rui è Rui” dice Mourinho quando parla del suo guardiano, fortemente desiderato alla Roma nonostante l’opinione differente di Tiago Pinto che avrebbe preferito investire un giovane portiere. Contro il Milan arriva un altro esame, tra i più difficili.
Ma se la Roma ha subito solo due gol nelle ultime quattro di campionato, le mani di Rui Patricio hanno certamente avuto un peso non banale. Non solo per la firma su interventi prodigiosi, ma anche per la gestione delle situazioni ordinarie.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida