E così ce l’hanno fatta. Ce l’hanno messa tutta per dimostrare che no, non potevano fare di più. Incastrati in una fantasmagorica «griglia» che li poneva settimi in campionato, usandola come scudo, sono riusciti nell’impresa di convincersi, e convincere, che non valevano che quello.
Anni luce lontani da squadre che ancora lo scorso anno erano loro dietro. È forse questo il maggior fallimento di un’annata che – a meno di una fantascientifica rimonta con il Manchester – lascia sul campo troppe macerie.
Una squadra che doveva ritrovare fiducia con il passaggio di società in mani solide, che non aveva subito perdite importanti a livello di rosa (escluso il nuovo infortunio di Zaniolo, non poco, certo) che si era comunque rinforzata in alcuni ruoli, si è invece spenta dopo un girone giocato a buon ritmo fino a precipitare nell’abisso. E davvero non si salva nessuno. (…)
FONTE: La Repubblica – P. Di Caro