Si è impossessato della Roma Alessandro Spugna: scelto proprio da Betty Bavagnoli, che si è seduta sulla panchina giallorossa per tre anni e che ha deciso di cambiare mestiere passando dietro la scrivania. Il 48enne torinese, cresciuto professionalmente nelle giovanili della Juventus, nel 2018 è sbarcato nella Serie A femminile guidando l’Empoli. Adesso il grande salto.
Partiamo dall’inizio, dalla chiamata della Roma… “Non me l’aspettavo. È stato motivo di grande soddisfazione e di orgoglio. Ma immediatamente dopo, passato quell’attimo, ho capito che avrei avuto un’enorme responsabilità. Sono in un club troppo importante”.
L’Empoli l’ha esonerata, il motivo è legato a questa sua nuova avventura? In quel momento le voci sono state incontrollate…. “No. Non c’erano le condizioni per continuare. Quello che mi era stato proposto per il rinnovo non mi entusiasmava”.
Primi giorni di ritiro: che squadra ha trovato? E soprattuto pensa che sia un organico pronto per andare a prendersi gli obiettivi? “Intanto ho trovato delle ragazze pronte. Che hanno evidentemente lavorato in vacanza e che hanno dimostrato in questo modo una grande professionalità. È stato un grande vantaggio poter partire da una condizione atletica soddisfacente. E nonostante alcune assenze che in questo momento abbiamo (Andressa è a Tokyo, Thaisa Moreno sta rispettando il periodo di quarantena facendo casa-lavoro all’Acqua Acetosa e Lazaro ha il Covid, ndr), credo che la rosa sia completa. Abbiamo messo i tasselli giusti per completarla e per renderla veramente competitiva”.
Che Roma sarà sotto il profilo tattico? L’anno scorso è stata una squadra brava a cambiare in corsa… “Penso di poter avere tante soluzioni, e non sono uno che parla di un sistema di gioco solo. Mi piace pensare che questa possa essere una squadra che può variare tanto, soprattutto in fase offensiva abbiamo delle calciatrici molto brave. Abbiamo delle idee di massima, ma pensiamo che in base alle gare che andremo ad affrontare, senza snaturare le nostre caratteristiche, riusciremo ad avere tante soluzioni. Con le qualità tecniche che ci ritroviamo dentro la rosa deve essere così”.
FONTE: Il Messaggero – G. Mustica