Il sogno continua, ma quanta sofferenza! La Roma esce indenne dalla rimonta olandese, tiene botta, fatica, soffre, subisce ma poi si rialza e porta via la cosa che più importava: la qualificazione alla semifinale di Europa League. L’unica italiana rimasta in Europa ora ha di fronte un appuntamento con la storia, perché in semifinale incontrerà il Manchester United con il quale ha più di un conto in sospeso.
Andata in programma in Inghilterra il 29 aprile, ritorno il 6 maggio all’Olimpico in quella sarà in un senso o nell’altro una serata indimenticabile. Eppure dietro alla festa liberatoria arrivata a fine gara, c’è stata tanta sofferenza perché ieri sera all’Olimpico gli olandesi hanno fatto paura e sfiorato il colpaccio. La Roma è sembrata ancora impaurita, chiusa alle corde in grado solo di ributtar via il pallone e puntare l’occhio sul cronometro nella frenetica ossessione dei minuti che scorrevano via. Però quando giochi così, poi è inevitabile poi incassare: e infatti il gol di Brobbey in avvio di ripresa avevai funesti presagi del passato.
Invece la Roma ha reagito, ha rialzato la testa ed è riuscita a sbloccarsi grazie al gesto dell’uomo che non ti aspetti, al più giovane del gruppo (che poi purtroppo dovrà uscire per un problema muscolare). Calafiori, classe 2002, al quale tutti prima dell’inizio avevano dato una pacca sulla spalla incoraggiandolo affinché non subisse la pressione dell’evento: stai tranquillo, gioca sereno. «Ma de’ che…» avrebbe detto qualcuno e il «pischello» giallorosso ha tirato fuori gli attributi da grande firmando la giocata della riscossa.
È sua l’azione che fissa nella storia la serata: va giù sulla fascia, mette a sedere il suo uomo e piazza la palla nel mezzo che Dzeko deve solo spingere in rete. Fa 1-1 e Roma qualificata alla semifinale di Europa League: tre anni dopo quella ancor più pensate di Champions. È l’apoteosi giallorossa, il riscatto di tanta sofferenza, una viacard per il futuro. Il popolo romanista non c’è, lo stadio è vuoto, ma mezza Roma vibra di gioia mentre il resto… è noia.
L’avventura continua, adesso tutto sulla coppa perché è tutt’altro che finita ed è chiaro che contro il Manchester servirà tanta roba in più rispetto a quanto visto ieri sera con l’Ajax che nel primo tempo aveva avuto il 74% del possesso palla.Ma le partite si vincono anche così, la Roma ha dimostrato di saper soffrire e il lavoro di Fonseca alla lunga ha pagato.
Ora nessuno vorrebbe mandarlo più via, ma tra novanta minuti magari sarà di nuovo sulla graticola. Follia del calcio e di questa Roma che comunque continua far sognare i suoi tifosi. E non è finita…
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini