Al termine di una giornata di terrore, Chris Smalling al citofono riesce a dire con un filo di voce: «Fine (sto bene, ndr)» e poi si trincera dietro a un «No comment» alle domande. All’alba di ieri il difensore inglese della Roma e la moglie, l’ex modella Sam Cooke, sono stati svegliati dalle pistole puntate alla testa da tre rapinatori incappucciati. Un assalto con molta probabilità pianificato da tempo nella villa dalle mura rosse sull’Appia Antica.
«Cash, cash», urlavano i tre mentre il calciatore cercava di mantenere la calma. Nella stanza accanto c’era il figlioletto di due anni che dormiva, al piano di sotto la suocera e la tata erano nelle loro camere. Nella dependance c’era anche il custode che ha dichiarato di non essersi accorto di nulla. «Ho mantenuto la calma ma temevo per mio figlio e per mia moglie. Per fortuna il bambino dormiva e non ha percepito nulla», ha detto Smalling agli investigatori della squadra mobile.
Uno dei tre banditi, che secondo le descrizioni fornite alla polizia potrebbero essere dell’Est Europa, ha tenuto sotto la minaccia della pistola la moglie di Smalling. Un altro è andato con il calciatore in una stanza dove in un cassetto il difensore custodiva 300 euro. «Mi hanno creduto, davvero non avevo altri soldi e allora mi hanno costretto ad aprire la cassaforte , ha ricostruito Smalling ancora sotto shock. Dentro alla cassetta di sicurezza c’erano gioielli di famiglia e tre Rolex per un valore di oltre 50 mila euro.
La residenza è sorvegliata da una decina di telecamere e da un sistema d’allarme, peccato che l’antifurto non fosse stato inserito. Adesso al vaglio degli investigatori, coordinati dal dirigente Alessandro Mennini, ci sono le immagini delle telecamere di videosorveglianza. «Non mi sono accorto che qualcuno ci osservava. Non ero pronto a un evento del genere », ha proseguito il giocatore.
FONTE: La Repubblica