Non è stata (forse) la sua migliore prestazione stagionale, ma ancora una volta ieri sera Edin Dzeko ha timbrato il cartellino nella vittoria (la tredicesima consecutiva in casa, eguagliato il record risalente al 1930) per 1-0 contro il Cagliari che consente alla Roma di mantenere il secondo posto ad un punto dalla Juventus. Un gol di prepotenza che ha provocato le proteste dei calciatori del Cagliari (e di Rastelli) per un presunto fallo, ma il bottino poteva essere superiore: un gol, nel primo tempo, lo ha sbagliato lui, uno glielo ha negato Rafael con una gran parata e uno la traversa. I suoi numeri sono sempre di più quelli di un vero bomber: 14 reti in campionato, una in meno rispetto al capocannoniere Icardi, le stesse di Higuain e Belotti, che insieme alle 5 in Europa League e a quella realizzata giovedì contro la Sampdoria in Coppa Italia, portano il totale a 20, di cui 14 realizzate allo stadio Olimpico. Il doppio dei gol realizzati in tutta la scorsa stagione, ma con ancora cinque mesi di partite da disputare. «È stata una vittoria molto importante – le parole del centravanti bosniaco – e parecchio difficile perché il Cagliari è una buona squadra, lo hanno dimostrato».
La Roma ha centrato il terzo successo consecutivo in campionato per 1-0, una netta inversione di tendenza. «In passato sembrava che non potessimo vincere in questo modo, ora ne abbiamo vinte tre di seguito. Anche così si portano a casa le partite, la difesa dietro fa il suo lavoro, noi davanti facciamo il nostro». Ha segnato un gol «cattivo», come piace a Spalletti. «Avete visto oggi se sono molle (ride, n.d.r.). Era una partita difficile, nel primo tempo ho sbagliato una bellissima palla che mi ha servito De Rossi, nel secondo sono stato molto cattivo, soprattutto in occasione del gol. Juventus e Napoli? Noi non le guardiamo, pensiamo solo alla Roma: conta solo questo». Contento della prova del bosniaco anche Luciano Spalletti. «Edin l’ho visto bene – le parole del tecnico – e per noi diventa fondamentale perché quando le squadre si chiudono è l’unico finalizzatore di testa. Non abbiamo fatto una partita brillantissima, però abbiamo vinto meritatamente. Fazio? In questo momento non possiamo farne a meno. Per lo scudetto ci sono in corsa 7 o 8 squadre, il cammino è lungo, bisogna mantenere la testa salda e portare a casa risultati come questo perché siamo attrezzati per lottare: i conti si fanno alla fine».