La Roma non corre. Non a sufficienza, quantomeno, per superare i suoi avversari. I dati inchiodano la squadra di Di Francesco, che cerca di scoprire la propria identità tra le problematiche emerse in corsa. I tanti infortunati non fanno stare sereno il tecnico, in particolare la questione legata a De Rossi – che ha inventato la “sottofascia” da capitano, indossando la sua personale sotto quella imposta dalla Lega per non rinunciare a quella che ama e lo rappresenta – alle prose con la gestione del problema al ginocchio, nel tentativo di schivare un’operazione che lo terrebbe settimane lontano.
Ma l’analisi delle statistiche restituisce un quadro dawero poco confortante. La Roma, sia nella classifica individuale sia in quella collettiva, è molto in basso come media di chilometri percorsi il primo giallorosso che si incontra è Nzonzi, piazzato al diciassettesimo posto (11,277 chilometri), e criticato perché troppo lento dalla stampa e dai tifosi. E fa strano pensare che il secondo è Perotti, alla posizione numero 33 (10,916), attaccante che a causa degli infortuni, da inizio stagione ha giocato pochissimo (solamente 98′ in campionato). Ma il dato che più accende i riflettori sullo scarso dinamismo atletico è quello che vede un ex giallorosso, Strootman, all’ottavo posto, essendogli bastato giocare solamente la prima di campionato a Torino per risultare ancora il migliore: 11,569 chilometri percorsi. Di Francesco tira un sospiro di sollievo per Manolas (a Firenze vuole esserci), la società farà ricorso contro la multa di 2000 euro comminata a Dzeko a Napoli per simulazione su spinta di Albiol. Quell’intervento per il club giallorosso poteva essere da rigore, e quindi considerata fuori luogo la multa.