Visibilmente amareggiato e deluso, perché una vittoria con l’Udinese avrebbe potuto decretare il sorpasso sull’Atalanta. Ma, a differenza del passato, José Mourinho sceglie di percorrere la strada della diplomazia e di non scagliarsi apertamente contro la squadra o i singoli, decisione frutto del patto tra lui e i calciatori dopo la sfuriata di Milano.
Uno Special One soft, che prova a comprendere le problematiche di chi lo circonda. Lo ha fatto con Zaniolo diffidato e a rischio squalifica per il derby («Aveva paura di Di Bello») e con tutta la squadra («Ha pesato la partita di giovedì giocata su un campo di patate»), anche se ci ha tenuto a sottolineare che l’approccio sarebbe dovuto essere differente («Bisognava avere uno spirito diverso»).
«Pareggiare 1-1 ci dà un punto e la sensazione di otto partite di fila senza sconfitte in campionato». Il bicchiere, dunque, è mezzo pieno anche perché passare all’attacco con una partita di qualificazione di coppa e il derby all’orizzonte non sarebbe stato saggio: «Ho detto ai giocatori che non possiamo scegliere le partite, non possiamo dire che una è più importante dell’altra. Dobbiamo avere forza mentale, migliorare questo aspetto. Sappiamo che non è facile giocare di giovedì e poi domenica, soprattutto fuori casa».
FONTE: Il Messaggero