Ma perché, è ufficiale? Viene di sicuro?“. Quasi non ci crede quando gli chiedi un commento. “Sicuramente può essere uno scossone a tutto l’ambiente“. Marco Delvecchio uno scudetto con la Roma l’ha vinto esattamente vent’anni fa, nel 2001 — l’ultimo conquistato dai giallorossi — e in panchina c’era mister Fabio Capello. Poi è rimasto a vivere con la sua famiglia nella capitale, innamorato pazzo della città che gli ha regalato tante gioie sportive, dividendosi negli ultimi anni tra la capitale e Dubai.
Allora, Delvecchio, cosa ne pensa di Mourinho alla Roma? “È fatto, sicuro?”.
La Roma l’ha annunciato a sorpresa con un comunicato… “Questa scelta può essere uno scossone per tutto l’ambiente”.
Si aspettava una mossa di questo tipo dai Friedkin? “Posso dire che non c’era modo migliore per ripartire, sognando in grande. Mourinho è un grande allenatore”!.
Uno come Mourinho è garanzia di crescita? “Conoscono tutti il suo spessore e la sua bravura, non devo scoprirlo io, ma adesso i Friedkin non devono fermarsi”.
In che senso? “Adesso ci vogliono anche i grandi giocatori, per provare a vincere. Sono contento per l’arrivo del tecnico portoghese, ma penso che oltre a lui, si debba intervenire sul mercato”.
In che modo? “Costruendo una squadra competitiva, fatta di grandi giocatori. A quel punto, con una squadra di livello, il tecnico portoghese diventa il valore aggiunto”.
Mourinho le ricorda come impatto sulla piazza romana l’arrivo di Capello? “Sì, possono essere paragonate le due situazioni, può essere uno scossone come lo fu ai tempi. Ma è anche vero che Capello ha voluto una grande squadra, con grandi giocatori”.
Continua a battere su questo tasto: servono i grandi giocatori per vincere… “Per forza. Serve il giusto binomio, un grande allenatore che pretende una squadra all’altezza per poter vincere”.
Per lei Dzeko con l’arrivo di Mourinho può restare? “Assolutamente sì, certo che può restare alla Roma, primo perché è un grande giocatore e poi perché potrebbe esaltarsi con l’arrivo di Mourinho”.
FONTE: La Repubblica – F. Ferrazza