«Gli ho sempre detto che quel giorno ha segnato il suo unico gol da fuori area e che noi come minimo meritavamo di pareggiare perché eravamo più forti. Poi, però, quando Paolo ci ha eliminato ho tifato per l’Italia, perché con quella vittoria ha attenuato la nostra amarezza».
Segue ancora il calcio italiano? «Certo e ovviamente tifo sempre per la Roma. Ho visto la partita con l’Inter e purtroppo devo ammettere che non abbiamo giocato bene. Dico abbiamo perché mi sento sempre della Roma».
Mourinho sta ricevendo le prime critiche: quali colpe ha? «Bisogna dare tempo a Mourinho di lavorare, perché è appena arrivato e non si può pretendere di vincere subito».
Qual è il miglior allenatore? «Nessun dubbio, il mio grande amico, anzi fratello, Ancelotti. Lui ha vinto dappertutto e io tifo sempre per le sue squadre».
Non ha mai sognato mai di allenare in Italia? «A 68anni non c’è più tempo per sognare. Amo l’Italia e mi spiace che per colpa della pandemia non ci vengo da quasi quattro anni. Appena posso, però, tornerò a salutare i tanti amici, sperando di vedere una Roma più avanti in classifica».
FONTE: La Gazzetta dello Sport