“Sono stati mesi vissuti pienamente. Era quello che cercavo: una nuova esperienza, in un nuovo Paese, con una nuova lingua e un nuovo spogliatoio in cui integrarmi. Mi hanno aiutato compagni che conoscevo dai tempi della Roma, come Marquinhos e Paredes, e ovviamente Verratti. Per il futuro vediamo cosa succederà“.
Com’è il campionato italiano da lontano? “Questa stagione è stata molto interessante, dopo anni c’è una nuova regina. Bisogna fare i complimenti all’Inter e a Conte per il lavoro che è stato fatto. La Serie A la seguo sempre da appassionato e da tifoso, perché lo resto della Roma, questo non me lo potrà mai togliere nessuno”.
Arriva Mourinho a Roma, è l’allenatore giusto? “Credo che sia una vera boccata d’ossigeno per tutto l’ambiente. Arriva forse uno dei tecnici con più personalità e carisma, che sa e può gestire il contesto romano, che non è proprio dei più facili, io in primis lo so. Mi auguro che possa fare bene”.
Con Mourinho in panchina la Roma può puntare subito allo scudetto? “Lo spero, se non altro da tifoso, così potrò andare a festeggiare al Circo Massimo…”.
Lei è ancora sotto contratto alla Roma fino al 2023, negli ultimi tempi è stato accostato all’Inter di Conte che la apprezza da quando era c.t. della Nazionale. Le fa piacere? “In questi ultimi anni ho lavorato tanto per tornare ai miei livelli prima degli infortuni. Penso di esserci riuscito, soprattutto facendo un intenso lavoro mentale: è la testa che muove le gambe, non il contrario. Ovviamente fa piacere essere accostato ad una grande squadra come l’Inter, ma non faccio attenzione alle voci di mercato. Preferisco i fatti alle parole, lavorare sul campo e anche fuori per migliorare tutti gli aspetti indispensabili alla vita di un giocatore. Sto vivendo l’esperienza parigina intensamente, tutte le mie energie sono investite nella causa del Psg, sto cercando di ripagare la fiducia del presidente e del d.s. Leonardo, di Tuchel con cui ho iniziato la stagione e adesso di Pochettino, che continua a credere in me. Il resto si vedrà”.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Grandesco