Luis Enrique voleva Kameni, come al solito Walter Sabatini fece di testa propria e nella sua prima Roma, dieci anni fa, scelse come portiere Maarten Stekelenburg, primo olandese a vestire la maglia giallorossa.
Ora che sta per chiudere la carriera Stekeleburg ricorda con affetto, ma senza rimpianti, il periodo romano. In un’intervista di qualche giorno fa ha detto: «Se alla mia età gioco ancora è perché sono e sono sempre stato un professionista. Ogni tanto bevo una birra, ma si sa come vanno queste cose. Se la gente parla una bottiglia diventa una cassa intera».
Il gioco di Luis Enrique non era adatto a lui, il colpo alla testa di Lucio a San Siro lo fece giocare con il terrore per un lungo periodo e nell’anno di Zeman-Andreazzoli di lui ci si ricorda solo per quel viaggio a Londra in cui non scese neppure dall’aereo perché la trattativa con il Fulham era saltata. Con la Roma ha giocato 55 partite incassando 78 gol e domani sera, ginocchio permettendo, sicuramente ripenserà a quello stadio che è stato suo senza mai esserlo davvero.
FONTE: La Gazzetta dello Sport