La Roma è una macchina da gol. Lo ha confermato mercoledì sera contro il Crotone, vincendo la seconda partita per quattro a zero, dopo quella contro l’Udinese alla prima giornata. Altri due gol li ha realizzati contro il Cagliari, tre alla Samp ed è rimasta a secco solo con la Fiorentina. In totale tredici gol all’attivo e cinque subiti. La squadra di Spalletti è tornata ad avere il miglior attacco del campionato e vanta anche la migliore differenza reti. E nella classifica del 2016 ha gli stessi punti del Napoli, dietro solo alla Juve. L’atteggiamento offensivo del tecnico toscano era chiaro già nella sua prima esperienza romana. Da quando è tornato non ha cambiato filosofia. La Roma è terza in classifica, alla luce dei tre punti buttati via a Cagliari dopo essere stata in vantaggio di due gol e della sconfitta di Firenze, arrivata negli ultimi minuti per un gol realizzato in fuorigioco.
PRIMATO – In questo inizio di stagione in fatto di gol la Roma ha fatto meglio anche della squadra di Garcia che stabilì il record delle dieci vittorie di fila dall’inizio. Ha realizzato un gol in più. Nella sua prima esperienza romana Spalletti non aveva segnato di più: al massimo sono state undici le reti all’attivo alla quinta giornata, nel campionato 2007-2008. Per ritrovare una Roma così prolifica bisogna andare indietro di sedici anni, alla squadra guidata da Fabio Capello, che vinse il campionato. Lo score, dopo cinque giornate, era identico: tredici gol fatti e cinque subiti. Ma i punti erano dodici, due in più di quelli attuali. Anche in quel campionato c’era stata una sconfitta alla quarta giornata, contro l’Inter a San Siro. E’ quindi la migliore partenza in fatto di gol della Roma, da quando si assegnano tre punti a partita. Il record assoluto appartiene alla squadra giallorossa guidata da Alfredo Foni che nel 1960-61 realizzò sedici gol nelle prime cinque partite di campionato. In quella stagione la Roma finì quinta e conquistò la Coppa delle Fiere. Per trovare un altro precedente di una squadra più prolifica bisogna arrivare al 1930, con quattordici reti realizzate. Il record negativo è del 1974-75: in quella stagione la Roma di Liedholm conquistò il terzo posto, ma alla quinta giornata c’era ancora lo zero nella casella dei gol segnati.
NUMERI SCUDETTO – Le analogie con la stagione 2000-2001 fanno ben sperare. Ma la filosofia della squadra attuale è molto diversa da quella allenata da Capello, che poteva contare su due centravanti straordinari come Gabriel Batistuta e Vincenzo Montella. Quella squadra aveva un maggior numero di campioni e poteva fare affidamento su una difesa molto più solida. Neppure con l’offensivista Zeman la Roma ha mai segnato così tanto. La squadra messa in campo mercoledì da Spalletti contro il Crotone era abbastanza sbilanciata in avanti. Due soli difensori puri, Manolas e Fazio, due esterni come Florenzi e Bruno Peres che si sono adattati in quel ruolo pur partendo più avanti. E in effetti il Crotone ha avuto cinque occasioni dal gol, rigore e palo compresi. Già contro il Torino si vedrà in campo una squadra più equilibrata, con il ritorno di De Rossi e Nainggolan. Spalletti sta lavorando molto per migliorare la fase difensiva, ma l’atteggiamento della Roma resterà sempre offensivo. Anche a Torino giocherà per vincere, per recuperare i punti persi immeritatamente a Firenze. E i numeri confermano la vocazione del tecnico toscano, che mercoledì contro il Crotone ha raggiunto le cento partite vinte in campionato sulla panchina della Roma. In 177 gare da allenatore della Roma in serie A, ha esultato per 340 gol e ha incassato 202 reti. Una media di tutto rispetto. Che la squadra giallorossa può anche migliorare.