Cinque partite e cinque sconfitte, 3 gol segnati e 15 subiti. Se al campionato si aggiunge la Coppa Italia si arriva a 6 tracolli su 6 e i gol subiti salgono a 18. Questo è lo «storico» della Roma allo Juventus Stadium, un luogo maledetto per i giallorossi, che sembra essere stato disegnato da Stephen King. Dal 24 gennaio 2012 (la partita di Coppa Italia, con allenatore Luis Enrique) fino al 24 gennaio 2016 (seconda partita dello Spalletti-bis sulla panchina romanista) il copione è rimasto lo stesso: mai una gioia. L’unica volta che la Roma ha davvero impegnato la Juve resta la «famigerata» partita del 5 ottobre 2014, quando le due squadre si affrontarono alla sesta giornata tutte e due a punteggio pieno. Vinse la Juve per 3-2, in rimonta, con un arbitraggio assai infelice di Rocchi, che fischiò un rigore per fallo di mano di Maicon sicuramente fuori area e non considerò Vidal in fuorigioco attivo, davanti a Skorupski, sul gol del 3-2 segnato da Bonucci. Per quale motivo, allora, la Roma dovrebbe andare fiduciosa allo Juventus Stadium, sabato prossimo? È una speranza legata solo alla legge dei grandi numeri? Il cammino della Roma 2016-2017, invece, dice che Spalletti potrà giocarsi le sue carte.
I giallorossi, finora, non hanno mai toppato nelle partite top di campionato (come è successo invece con lo 0-3 casalingo contro il Porto, che è costato l’eliminazione dalla Champions League), mentre ha steccato con le «medie» (tre sconfitte con Fiorentina, Torino e Atalanta) e con le «piccole» (i due pareggi a Cagliari e Empoli). La Roma ha battuto Inter (2-1), Napoli (1-3 in trasferta), Lazio (0-2) e Milan (1-0). Un percorso netto, con 8 gol segnati e solamente 2 subiti. Il morale è alto, la salute è alterna. Nainggolan scoppia di salute – due gol consecutivi tra derby e Milan -, la difesa ha trovato i suoi quattro titolari e Dzeko riesce a fare reparto anche da solo. Però si è chiuso il 2016 di Bruno Peres, che lunedì ha dovuto abbandonare il campo al 41’, dopo un’entrata molto pericolosa di De Sciglio, non sanzionata dal pessimo arbitro Mazzoleni. Gli esami hanno riscontrato un trauma distorsivo/distrattivo della caviglia sinistra. Nessuna frattura ossea, come si temeva, ma stop per tre settimane. Al posto del brasiliano è entrato El Shaarawy, che dovrebbe essere la soluzione anche per sabato sera. Spalletti spera di poter recuperare – almeno per portarli in panchina – Paredes e Salah, che ieri si sono ancora allenati a parte. Proveranno ad aumentare i carichi di lavoro nei prossimi giorni. Ieri è rimasto fermo Totti, bloccato da una forte sindrome influenzale.