Una Roma a misura di Sarri. La speranza italiana per il futuro della panchina giallorossa riconduce al nome dell’ex tecnico di Napoli e Juve viste le difficoltà ad arrivare ad Allegri (che rischia così di restare senza panchina) e la quasi certa mancata conferma di Fonseca.
A testimoniare il flirt c’è il rifiuto da parte di Sarri a due proposte estere provenienti da Francia e Turchia mentre lo stesso Napoli sembra orientato su una pista estera. Al 62enne il progetto verde della Roma convince perché potrebbe mettere su quel laboratorio a medio-lungo termine già ottenuto con successo in azzurro.
La rosa gli piace e si sposerebbe bene per il suo 4-3-3. Il fine-rapporto con la Juve rappresenta ancora un problema: se non ci fosse il pagamento della penale da 2,5 milioni entro maggio scatterebbe in automatico il rinnovo annuale da 7 milioni.
Ma la voglia del tecnico di tornare ad allenare è alta e un triennale da 5 milioni lo convincerebbe. Va superata la tentazione da parte di Pinto di puntare su un allenatore straniero. Gli indizi però cominciano a sommarsi così come i contatti tra il dirigente e Ramadani.
Che è l’agente di Sarri ma pure quello di Maksimovic che, a parametro zero, diventa appetibile per la Roma oltre che per l’Inter. Sarri lo ha voluto fortemente al Napoli tanto da far sborsare più di 40 milioni a De Laurentiis ma va detto che poi è stato utilizzato col contagocce.
Altro parametro zero che ritroverebbe volentieri il tecnico è Hysaj conteso da Milan e Lazio. In attacco si riaprirebbe una porta per Milik (clausola da 12 milioni) altrimenti si punterebbe su un giovane mentre potrebbe tornare a far comodo Under di ritorno dal Leicester.
Zaniolo potrebbe giocare da punta alla Mertens o da mezz’ala. Come regista alla Jorginho ci sarebbe Villar (basterà?). Non basta Pau Lopez visto che Sarri pretende in porta grande precisione coi piedi. Vedi Gollini. A rischio la conferma di Mkhitaryan che ancora non ha firmato il rinnovo.
FONTE: Leggo – F. Balzani