Impossibile sapere come andrà a finire, ma una cosa è certa: in un senso o nell’altro la partita che si giocherà questa sera all’Olimpico farà da spartiacque alla stagione giallorossa. In caso di eliminazione il disastro sarà completo, vista anche l’attuale posizione in campionato. Potrà così iniziare quel processo di rifondazione per il quale la nuova proprietà americana ha chiamato nella Capitale Tiago Pinto. Via Fonseca, via tutti gli esuberi, perché a quel punto riconciliare, riattaccare, provare e tenere uniti i pezzi sarebbe impossibile per chiunque, anche per il volenteroso «folletto» che così bene ha fato al Benfica.
La domanda è più o meno sempre la stessa: riuscirà il nostro eroe a fare il suo lavoro? Riuscirà a lavorare senza interferenze, senza dover mediare con qualche ingombrante pezzo da novanta (che magari vuol prendersi i meriti di questo o quello) e fare il suo lavoro al meglio. E infine: la piazza capirà che l’aria è cambiata e che bisogna ricostruire cercando di restare con i piedi ben saldi in terra? Perché la ricostruzione avrà bisogno dei suoi tempi. In caso di successo invece potrebbe cambiare tutto: la Roma andrebbe a giocare un’altra semifinale di coppa, che detta così non vuol dire nulla, ma di certo la dinamica finale della stagione sarebbe diversa.
Perché poi, Manchester United o Granada che sia, devi sempre andare a giocartela la semifinale… e anche lì ancora non hai fatto niente. Diciamo che da come si è messa la stagione, conta solo vincerla, perché la Roma ha la bacheca piena di belle cose che però non le hanno fatto «alzare» nulla. Certo però che continuare il cammino in Europa darebbe un bel contributo anche all’interno, scaccerebbe i fantasmi del passato e dimostrerebbe a tutti che la Roma può far bella figura anche oltreconfine: unica italiana. E non è un caso, perché basta affacciarsi oltre la nostra «piccola» serie A per capire come giocano e a che velocità vanno le altre big d’Europa. Ma questo è un altro discorso…
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini