La prima legge di Murphy recita: “Se qualcosa può andare storto, lo farà”. Pensando alla propria stagione Nicolò Zaniolo potrebbe aver pensato di essere rimasto vittima del teorema. Dopo essere rimasto fermo quasi un anno e mezzo tutti credevano che il 2021-2022 avrebbe segnato la sua rinascita, ma non sta andando così. Era logico che sarebbe servito del tempo per scrostare la ruggine di un così lungo periodo di inattività e la stima di Mourinho per Zaniolo non mai è stata in dubbio, tanto è vero che nei colloqui privati lo ha spesso inserito nella categoria di Mbappé e Haaland.
I sistemi di gioco scelti dal tecnico portoghese, però, per ora non hanno esaltato le caratteristiche di Nicolò: nel 4-2-3-1 era fin troppo impegnato in difesa, nel 3-5-2 deve giocare spesso spalle alla porta. Nella Roma migliore della stagione, quella del 3-0 alla Lazio, Zaniolo era malinconicamente in panchina. In stagione ha segnato 4 gol e fatto 8 assist, quanto è bastato perché la dirigenza si convincesse di rinnovargli il contratto a fine stagione.
La Nazionale non poteva non risentire di tutto questo e contro la Macedonia è andato in tribuna: Mancini lo stima tanto, è stato lui a convocarlo in azzurro quando non aveva ancora esordito in A, ma in ogni caso Zaniolo non giocherà il Mondiale e la sua amarezza è doppia. Ora la Roma è attesa da uno sprint in campionato e dalla caccia alla Conference League: Mourinho farà di tutto per recuperarlo anche psicologicamente, perché la Roma ha bisogno del miglior Zaniolo possibile. Poi la dirigenza si siederà al tavolo per offrire un nuovo contratto con robusto aumento, almeno 3 milioni più importanti bonus. Se arriverà un’offerta da almeno 50 milioni le parti decideranno il da farsi.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini