“Noi proviamo ad accostarci alla Juventus, ma non ci riusciamo: i bianconeri fanno cento punti, è una cosa impossibile, bisogna solo dire bravi“. L’analisi di Luciano Spalletti al termine della vittoria di giovedì sera contro il Chievo all’Olimpico (3-1) rende perfettamente l’idea dello stato d’animo che si respira in casa giallorossa: cioè un misto di soddisfazione e frustrazione. Da una parte, infatti, c’è la consapevolezza che si sta lavorando nella giusta direzione, dall’altra il rammarico di dover competere contro una corazzata, quella bianconera, che sta battendo tutti i record.
I numeri che Spalletti rivendica sono da squadra di primissima fascia: in 37 gare di serie A (da gennaio ad oggi) il tecnico ha ottenuto 84 punti, con una media di 2,27 a partita. Due in più rispetto al Milan di Allegri campione d’Italia nel 2011, gli stessi (ma con una gara in meno) della prima Juventus vincente di Conte. Se i bianconeri non viaggiassero ad un passo da marziani (possono chiudere il girone di andata a 48 con una proiezione finale che supera abbondantemente i 90 punti), la Roma lotterebbe per lo scudetto, con buone probabilità di vittoria: invece c’è la sensazione che il massimo obiettivo raggiungibile sia il secondo posto.
A Trigoria, però, non si abbattono. “Se continuiamo così – ha detto Spalletti a Roma Radio – può diventare Natale tutti i giorni. Abbiamo fatto un passo avanti come personalità, non facendoci travolgere dalla sconfitta con la Juventus. Il merito è dei calciatori, sono loro che lavorano bene, sono professionisti, siamo più forti rispetto all’inizio: è la strada giusta“. Il tecnico ha concesso nove giorni di libertà alla squadra: la ripresa degli allenamenti è stata fissata per il primo gennaio (i sudamericani hanno un giorno in più).
Totti, De Rossi e Florenzi sono partiti con le famiglie per le Maldive, Fazio ha deciso di trascorrere le vacanze a Siviglia. “Non è il socio della Littizzetto – ha scherzato Spalletti – come qualcuno ha detto, ma un calciatore importante che volevo già in Russia“. Doveva essere il quinto centrale, ha già collezionato il numero di presenze necessarie per far diventare obbligatorio il riscatto (3.2 milioni) che la Roma presto pagherà al Tottenham.