Destino del nuovo stadio trovarsi sempre in qualche tenaglia politica. Oggi a causa delle difficoltà della giunta Cinque Stelle l’assessore all’urbanistica Paolo Berdini si sente più forte ed è tornato a parlare ad alta voce. «Siamo perfettamente consapevoli di rischiare una causa da parte della Roma» e «Si può costruire solo lo stadio, restando nel piano regolatore. Il sindaco Raggi è una persona perbene che cerca di risanare la città». Berdini, oppositore del progetto che viene attualmente discusso in conferenza dei servizi, effettivamente sembra più saldo di qualche settimana fa. I Cinque Stelle non possono permettersi di far saltare un altro assessore. Ma dal punto di vista politico per loro ormai è durissima dire no allo stadio. Berdini dovrebbe portare in assemblea comunale o una nuova delibera sull’interesse pubblico o la variante al piano regolatore. Non ha ancora avviato alcun atto ufficiale in materia. I tempi però mordono: la conferenza dei servizi riprenderà il 14 gennaio, deve chiudersi entro il 6 febbraio e se non ci saranno mosse da parte del Comune gli esperti non potranno che dire no al progetto del nuovo stadio della Roma.
E’ lecito prolungare la conferenza di qualche settimana, ma serve un atto concreto da parte dell’amministrazione romana. Qualora tutto andasse a finire in un nulla di fatto la Roma chiederebbe certamente un risarcimento, quantificabile in 400 milioni tra spese vive e mancati introiti. Però non ci sono precedenti giuridici. Anche quella strada è piuttosto impervia. In teoria, se il Comune vuole far saltare il progetto deve soltanto restare fermo. Visto che c’è ancora il bilancio da approvare – a meno di voler essere commissariati – potrebbe anche succedere. Non è probabile, tuttavia. Tra i Cinque Stelle la voglia di dire sì è concreta e diffusa. Per non passare alla storia come il governo cittadino della negazione assoluta. Dunque la soluzione più probabile resta il taglio di diversi metri cubi dai tre grattacieli previsti (qualche piano in meno) come compromesso per andare avanti. Dalla Roma filtra ottimismo, non serenità.