I medici sociali saranno figure chiave verso la ripartenza del calcio, per tutelare calciatori, tecnici e l’intero “gruppo squadra” che da protocollo dovrà chiudersi dentro il proprio centro di allenamento. L’asticella della garanzia per la salute è al massimo livello ed è proprio per questo che i medici sociali saranno chiamati ad entrare in diverse fasi della vita quotidiana della squadra.
Nel caso ci sia un nuovo caso positivo dovrà essere isolato, permettendo l’accesso solo agli addetti al soccorso. Per i compagni di squadra si ripristinerà la distanza interpersonale, con un doppio esame del tampone in 24 ore e test sierologici per tutti. Se dovesse capitare a ripresa agonistica già avvenuta, porterebbe ad una fermata generalizzata. Questo è uno dei punti su cui si discuterà stamattina nel vertice di Spadafora, dove però i medici sociali non ci saranno.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – V. Piccioni