Nel complicarsi la vita, (forse) la Roma non è seconda a nessuno. E così, una gara chiusa in avvio di ripresa con l’autogol dell’ex Zukanovic e dove il Genoa sembrava con la testa già al prossimo match col Verona (che potrebbe decretare la salvezza dei rossoblù in anticipo), è rimasta invece in bilico sino all’ultimo cross, in pieno recupero, con tutti e 22 i calciatori in campo (escluso Perin) nell’area giallorossa. A conti fatti, Di Francesco – tolti i primi 20 minuti – può essere soddisfatto soltanto per i tre punti che gli permettono di restare al terzo posto in classifica: «Siamo un po’ masochisti e abbiamo riaperto la partita pensando alla prossima. Potevamo chiuderla prima, peccato, è un problema, questo, che ci portiamo dietro da tempo». Senza chiamare in causa Gerson, torna sull’episodio che ha propiziato il 2-1 di Lapadula: «Quando cerchi di giocare sempre la parla e invece la perdi in mezzo, capita di riaprire i giochi. Contro il Genoa mi è piaciuta la prima mezz’ora, però come al solito siamo stati poco lucidi nel concretizzare».
IL FUTURO – Inevitabile la domanda sul Liverpool: «Se ci pensiamo? Ci pensa più l’ambiente, c’era poca gente allo stadio e si pensa già ad un obiettivo più importante. Roma non è abituata a fare una semifinale di Champions è normale che ci pensano, io no. Dobbiamo fare bene ora per fare bene con gli inglesi. Poi qui è sempre la stessa storia, se non vinci 4-0 e fai 2-1 stai pensando ad altro. La notizia non è che abbiamo vinto ma le file ai botteghini per la semifinale. Ricordo, però, che per avere la certezza di rigiocare determinate gare dobbiamo arrivare tra le prime quattro». E allora meglio concentrarsi sul campionato. Prima dei Reds, c’è a trasferta sabato di Ferrara che rischia di diventare scivolosa. Tra l’altro c’è curiosità per capire che tipo di turnover – dopo i 6 cambi di ieri sera – attuerà Eusebio: «C’è un equilibrio in tutto. Cambierò qualcosina, ma faremo di tutto per portare a casa i tre punti, cercando di mettere la formazione migliore per la partita». Ieri la mediana composta da Pellegrini, Gonalons e Gerson è sembrata un po’ leggera: «A me sono piaciuti – replica il tecnico – soprattutto nella prima mezz’ora. Un po’ poco lucidi nell’ultimo passaggio ma hanno aggredito bene gli avversari e concesso poco possesso al Genoa. Siamo mancati nel concretizzare le occasioni che creiamo davanti». Con Juve-Napoli alle porte, la domanda sul distacco dalle prime due vien da sé: «A livello di scudetto, non si poteva fare di più. È chiaro che avremmo potuto avere 6-7 punti in più per arrivare tranquillamente in Champions. In alcune gare meritavamo di più ma è colpa nostra».