Che valutazione dà ai suoi cinque anni e mezzo di presidenza?
“Sembra che sia passato molto più tempo e non soli cinque anni e mezzo. Non c’è dubbio. Penso di aver speso molto tempo sulla Roma e di essere diventato più bravo. Non ho molta pazienza per le cose, penso che potevamo fare meglio alcune cose, ci sono state alcune ferite auto inflitte, altre cose dovute all’ambiente e altre ancora da imparare, quindi penso che mi darei una C come voto. Abbiamo fatto alcune cose buone sull’ambito calcistico e su quello digitale e della creazione di contenuti e penso che non ci siamo concentrati su alcuni aspetti commerciali. Non per quanto riguarda la parte commerciale dello stadio, sul quale abbiamo fatto un grande lavoro, e sulla parte della costruzione dello stadio, ma in generale ci sono cose riferite al branding e al marketing e cambiamenti che probabilmente avremmo dovuto fare prima”.
Perché ha l’ambizione di far diventare la Roma la seconda squadra di tutti? Come pensa di riuscirci? “Mi piacerebbe che fosse la squadra preferita di tutti, ma sapete che la realtà è che non accadrà mai per nessuno. Non succederà se sei il Real Madrid o se sei il PSG. Nessuno ci riuscirà. E’ un qualcosa che si tramanda di generazione in generazione, c’è una cultura in cui cresci. Avremo dei nuovi tifosi che non hanno una vera e propria squadra del cuore, gente che sta iniziando a conoscere il calcio o i giovani. Ma se riusciamo a far crescere la nostra fan base e il numero dei tifosi che ci considerano la loro squadra del cuore, se riusciamo a far crescere il numero di tifosi che ci considera la loro seconda squadra, con tre miliardi di persone che seguono il calcio, se riuscissimo ad attrarre una piccola percentuale di questa cifra, ad esempio l’un percento, sarebbero trenta milioni di tifosi. E trenta milioni di tifosi sono tanti tifosi. Se fai in modo che apprezzino quello che fai e li convinci a spendere cinque, dieci, quindici, venti dollari per una sciarpa o un cappellino, o addirittura ti assicuri che lo facciano sempre, quei ricavi li puoi spendere per la squadra, ti permettono di migliorare la squadra e migliorare l’esperienza per i tifosi”.
Inaugurazione dello stadio nel 2021? Che errori volete evitare nel vostro stadio? “Lo spero. Non voglio criticare eccessivamente gli stadio che ho visto, ma in molti ci sono errori derivanti dal fatto che non si è pensato all’intero ecosistema, o che gli sponsor o un’agenzia hanno deciso come dovevano esser fatti e la tecnologia che doveva essere adottata. Ho visto tanti errori del genere. Ci deve essere un’integrazione di sistema. Il mio background è la tecnologia, perciò non ho paura della tecnologia, ho investito in centinaia e centinaia di compagnie private, mai in qualcosa di pubblico e direi che le persone si interessano alla tecnologia. Vogliamo essere sicuri che lo stadio sia fatto in modo tale che quando la tecnologia migliorerà potremo utilizzarla senza dover fare modifiche. Le persone utilizzano 2-3 volte la realtà virtuale e poi spendono 100-200-300 dollari”.
https://youtu.be/U0IRp7H3RY8