Il pronostico lo azzarda senza che arrivi una domanda specifica e senza che il cronista volesse porla, se non altro per un fatto di bieca scaramanzia. Dice: “Vedo una finale di Champions League Roma-Bayern Monaco”. Già solo a scriverlo fa impressione. Spieghiamo, se a parlare fosse un amico romanista qualsiasi, sarebbe un’affermazione tutto sommato simpatica, che però lascerebbe il tempo che trova. Se la dichiarazione arriva da Rudolf Voeller, per tutti Rudi, cambia il connotato del discorso. E l’impressione si tramuta in speranza. Perché lui è il “tedesco volante”, l’attaccante biondo che ha fatto sognare una generazione di romanisti tra la fine degli Anni 80 e inizi 90. 198 presenze, 68 gol sono i numeri del bomber tra il 1987 e il 1992. Perché lui è stato tanto di più per i tifosi, non solo due cifrette buttate là. Perché, soprattutto, lui una semifinale europea con la maglia della Capitale l’ha giocata, l’ha vinta e l’ha decisa con un gol.
24 aprile 1991, semifinale di ritorno di Coppa UEFA, Roma-Broendby 2-1. Proprio nel giorno di Liverpool-Roma, ventisette anni dopo… “Ricordo bene quella serata. Vincemmo e andammo in finale di coppa con una mia rete importante nei minuti finali in mischia insieme a Rizzitelli. Lo stadio era pieno, ci spinse avanti fino all’ultimo secondo utile. Ma stavolta ad Anfield sarà tutt’altra storia…”.
Che storia? “Spero bella per la Roma e penso che la formazione di Di Francesco abbia un’ottima possibilità per arrivare in finale. Per me le due squadre sono alla pari, hanno cinquanta per cento di possibilità per parte di passare il turno, però gli inglesi si possono battere. In attacco sono forti con Salah, Manè e Firmino, ma dietro concedono e non sono il massimo. Sarebbe stato peggio affrontare il Bayern Monaco in semifinale, che io vedo qui tutte le settimane da dirigente del Bayer Leverkusen. Sono una squadra pazzesca, non sbagliano mai. Ma sarà senza dubbio diverso affrontarlo in finale, in una gara unica dove tutto può succedere”.
Sta già ipotizzando una finale di Champions League Roma-Bayern Monaco a Kiev? “Sì, vedo questa partita in finale. La Roma ha tutte le carte in regola per vincere, così come il Bayern è favorito nello scontro con il Real Madrid. Chiaro, non sarà semplice per i giallorossi soprattutto nella sfida di andata ad Anfield, però si può fare. Più di quello che pensiate”.
Nessuno pensava, ad esempio, che la squadra potesse ribaltare il 4-1 dell’andata nei quarti di finale con il Barcellona… “Eppure è successo. La Roma ha vinto con pieno merito segnando tre gol senza subirne. Pure all’andata sarebbe potuta andare diversamente, ma gli episodi in quella circostanza furono impietosi. Tengo a ribadirlo, non è fortuna o un caso che il club sia arrivato così lontano in Europa”.
Ha visto Dzeko? Segna e fa segnare. Corre e rincorre. Le ricorda un po’… Voeller? “No, Edin è diverso da me. Come caratteristiche è proprio un centravanti, una prima punta che sta in area. Un giocatore sul livello di Lewandowski o Suarez. Io svariavo di più su tutto il fronte offensivo. Ricordo Dzeko quando stava al Wolfsburg, era fortissimo. Però poi si è confermato anche altrove in altri campionati difficili come la Premier League o la Serie A”.
Di Francesco, invece, se lo aspettava così pronto al primo anno in una società più ambiziosa e blasonata? “Non lo conosco di persona, ma lo avevo seguito anche al Sassuolo dove aveva ottenuto ottimi risultati. E a Roma ha fatto lo stesso, trasmettendo le sue idee al gruppo. Non era semplice, lui lo ha fatto quasi con naturalezza. È sicuramente un grande allenatore”.
Così come lo è il suo connazionale Klopp, allenatore del Liverpool… “Jurgen al Borussia Dortmund ha vinto il campionato, è arrivato in finale di Champions League perdendola proprio con il Bayern. È bravo e sa dare alle squadre un gioco spettacolare ad alta intensità, con un pressing sempre molto vivo. Però, come già detto, anche lui ha i suoi difetti”.
Al ritorno è previsto il tutto esaurito all’Olimpico, i biglietti sono andati via in poche ore. Quanto conterà questo fattore? “Per me relativamente, considerando che il Liverpool gioca ad Anfield e sa cosa significa avere un seguito caloroso dalla sua parte. La partita verrà decisa sul terreno di gioco, non sugli spalti. Questo varrà per l’andata e il ritorno. Comunque, se vi fa piacere, molto probabilmente a Roma-Liverpool sarò anche io all’Olimpico. Ho già parlato con Tempestilli e con il curatore della società. Non voglio perdermi questo appuntamento con la storia”.