L’esercito di Monchi marcia verso Trigoria. Ventotto calciatori attualmente in rosa, senza contare il ventinovesimo che è pronto a sbarcare a Roma nei prossimi giorni. Si tratta di Ianis Hagi, classe 98, figlio dell’icona rumena Gheorge. Dopo un’esperienza sfortunata alla Fiorentina due anni fa (appena 48 minuti racimolati in una stagione e mezza: 34 con il Pescara e 14 contro il Cagliari) ora ci riprova. Talento puro, nel 2015 è stato inserito nella lista dei migliori cinquanta giocatori nati nel 1998 stilata da The Guardian. Costo dell’operazione tra i 4 e i 5 milioni (il 30% dei quali andrà al club viola). Nelle idee di Di Francesco, il rumeno sarà il sostituto di Pastore. Ventinove elementi, quindi, senza contare gli esuberi in cerca di sistemazione tipo Castan, Gyomber, Sadiq (ad un passo dai Rangers), Ponce (vicino all’Aek Atene), Soleri e i giovani della Primavera (Romagnoli, Antonucci, Riccardi e Valeau) pronti – al netto di future cessioni – a salire in prima squadra. Tra questi, con l’ultimo arrivato Hagi, 9 volti nuovi, aspettando ulteriori sorprese dal mercato. Ricapitolando: 2 portieri (Alisson e Mirante); 11 difensori (Bianda, Capradossi, Fazio, Florenzi, Karsdorp, Manolas, Marcano, Juan Jesus, Kolarov, Luca Pellegrini e Santon); 9 centrocampisti (Coric, Cristante, De Rossi, Gerson, Gonalons, Hagi, Pastore, Lorenzo Pellegrini, Strootman); 7 attaccanti (Defrel, Dzeko, El Shaarawy, Kluivert, Perotti, Schick e Under). Si rischia di perdere il conto. E il 7 luglio, con le visite mediche che prenderanno il via il 5, si ricomincia. L’augurio di Di Francesco è arrivare alla partenza della tournée in Usa (22 luglio, ritorno in Italia l’8 o il 9 agosto) con la rosa al completo, sfoltita degli elementi che non rientrano nel suo progetto tecnico. Non sarà semplice. Perché alcune operazioni (leggi Alisson) lasciano in stand-by possibili scenari che al momento sembrano preclusi.
VOGLIA DI CESSIONI – L’obiettivo nei prossimi giorni sarà dunque vendere. E non solo Nainggolan, Tumminello, Skorupski e Peres, come accaduto in queste prime settimane. Tra l’altro, il brasiliano è ancora un calciatore della Roma. Il terzino, infatti, ha chiesto altri giorni al Torino per risolvere problemi familiari che non gli consentono, al momento, di accettare la proposta granata. I soldi, per una volta, non c’entrano nulla. E nemmeno la voglia di restare in Brasile. Peres ha accettato la proposta del presidente Cairo che lo porta a guadagnare quasi quanto Belotti, il top player della rosa di Mazzarri. I problemi sono altri, strettamente personali. Il Torino, informato direttamente dal difensore e dal suo agente, attende una risposta nelle prossime 72 ore. Anche l’addio di Peres, da solo, non basterebbe. Perché se l’idea di Monchi è quella di regalare almeno un altro calciatore di qualità alla rosa (Ziyech, Forsberg e Berardi, i papabili) almeno un elemento in attacco (El Shaarawy o Perotti), oltre agli esuberi e ai Primavera, è di troppo. L’argentino piace al Tottenham, il Faraone ha la fila in Italia ma nessuno si avvicina, per ora, alle richieste della Roma.