Uno, Javier Pastore, ha ancora la faccia da ragazzino nonostante l’età dica che non lo è più. L’altro, Sergej Milinkovic ha la mascella serrata e lo sguardo duro di chi a 23 anni sembra averne vissute molte più di quante si possa immaginare. Il Flaco e il Sergente sono i due volti di questo derby. Due immagini da copertina. Magnetiche. Di quelle che incendiano la fantasia e i sogni. Tacchi e giocate da applausi. Il numero 27 giallorosso è considerato uno dei trequartisti più talentuosi della sua generazione. Il 21 biancoceleste è un diamante puro che vale una fortuna. Uno argentino e l’altro serbo, gli antipodi dal punto di vista del carattere. Pastore ha una finissima capacità di percepire la presenza dei marcatori senza vederli. Li evita a passo di danza: controllo di palla, eleganza e quella predisposizione a fare i tunnel. Milinkovic è potenza e qualità. Attira a sé gli avversari quasi a sfidarli. Spallate e da mediano e piedi sopraffini degni dei migliori numeri 10. Il primo, in passato, lo hanno paragonato ad Iniesta, il secondo a Ibrahimovic. Attraversano due momenti opposti della carriera: Javier, con la dote e le premesse che si porta dietro, sa che non ha margini d’errore in questa stagione. Sergej, al contrario, cerca l’ultima parte del trampolino per spiccare definitivamente il volo della consacrazione.
UN RUOLO PER LUI – E allora come nelle più scontate delle frasi fatte verrebbe da dire: attenti a quei due. Hanno in comuni il fatto di non essere ancora al top della condizione fisica. L’argentino ha risentito troppo della preparazione estiva, il serbo, con la sua mole imponente, ci mette più tempo ad entrare in forma. Il derby è la partita giusta per cancellare le incertezze dai volti dei tifosi. Pastore è il pezzo pregiato del mercato giallorosso, arrivato nonostante non fosse nella lista dei desideri di Eusebio Di Francesco, tanto che il tecnico ha ridisegnato il modulo per farlo giocare. Finora ha segnato due splendidi gol di tacco ma del suo repertorio ha fatto vedere ben poco. L’intesa con Dzeko sarà una delle chiavi di volta della stagione giallorossa. Avrà la marcatura asfissiante di Leiva che avrà il compito di togliergli l’ossigeno per pensare. Dovrà essere bravo a non cadere nella trappola di fare lui la partita sul play argentino della Lazio snaturando il suo ruolo.
MISTER 150 MILIONI – Un gol di testa dopo essere salito in cielo e un assist, sempre di testa. Sergej si è presentato con un po’ di ritardo ma ha bussato alla sua maniera. Inzaghi gli ha dato più responsabilità e lui si è esaltato. E’ rimasto in panchina contro l’Udinese per risparmiare energie per oggi pomeriggio. Il tecnico gli ha chiesto d’incendiare il gioco. Agirà, come al solito, da mezzala ma in fase si possesso palla alzerà il suo raggio d’azione provando a mettere in difficoltà il duo Nzonzi-De Rossi. Ha già segnato alla Roma e sa quanto vale un derby. Non a caso si è divertito più volte a sfottere i rivali. Il Sergente è pronto a mettere tutti in riga. Di nuovo.