Ci vorrebbe, intanto, una preghiera. Aiuta, specie nei momenti di difficoltà, di abbattimento morale. Una preghiera perché appare difficile – oggi come oggi uscire indenni dallo Stadium. Lo dice la classifica, lo dicono i momenti che attraversano le due squadre, ce lo ricorda il passato recente, quello vissuto in quello stadio, zero punti dal 2011 a oggi. Ma si sa, il calcio è strano, giusto giocare e sperare. Crederci, al di là delle preghiere, al di là che davanti ci sia un Cristiano (che di preghiere, evidentemente, si intende) che a calcio sa giocare come pochi e ha reso una squadra da forte a (forse) invincibile. Un pareggio e tutte vittorie contro le sei sconfitte, le sei vittorie e un pari della Roma in campionato. Di Francesco è sempre sull’orlo di una crisi (di nervi) irreversibile: si è ripreso una volta (nel derby) chissà che non possa farlo ancora, per salvare il posto e per ridare speranza alla Roma. Che quel quarto posto vede, vuole e può ancora ottenere, magari passando anche da una buona prestazione a Torino, poi per una doppia vittoria con Sassuolo e Parma.
STORIE DIVERSE – Allegri vive di certezze, Eusebio è nei dubbi, figlie anche delle molte assenze fin qui accumulate (ieri ha dovuto fare a meno di De Rossi e chissà quando e in che condizioni – visto il serio problema alla cartilagine – lo riavrà a disposizione, oltre a El Shaarawy e Lorenzo Pellegrini, che ieri ha avuto un nuovo problema al flessore ed è in dubbio pure per Sassuolo e Parma). DiFra prova formazioni semi abbottonate, teme la forza d’urto di Cristiano Ronaldo. Buoni per rinforzare le fasce sia Florenzi sia Luca Pellegrini, quest’ultimo provato come quinto a sinistra (in mezzo è scivolato Kolarov con Manolas e Fazio), dall’altra parte Santon (o lo stesso Florenzi, che non sta benissimo). Tre centrocampisti, sicuri Nzonzi e Cristante, più il giovane Zaniolo, bocciato da centravanti ma promosso come trequartista (nel 4231, modulo più gettonato per stasera) o come mezz’ala (anche di un 433 che magari un giorno rivedremo). Davanti il vero dilemma è Schick, che resta l’unico centravanti sano a disposizione (Dzeko c’è ma parte dalla panchina).
I DUBBI – L’ipotesi provata da Di Francesco è quella che vede impegnati davanti uno solo tra Under e Kluivert, con il turco leggermente in vantaggio. Quindi, uno dei due lati, nel 4-2-3-1, sarà occupato da Florenzi: a sinistra se gioca Under, a destra se in campo c’è Kluivert. Tamponare e ripartire, è il credo difranceschiano per questo match apparentemente impossibile. Alla vecchia filosofia penserà più in là, quando la nottata sarà passata senza guai. E quel giorno sarà una Roma diversa: l’allenatore ha chiesto rinforzi, defininend inevitabili le operazioni di mercato. Difra ha manifestato dubbi – riguardo l’aspetto fisico – su qualche suo calciatore. Ovvio pensare a Perotti, De Rossi o anche Pastore. Javier allo Stadium sarà in panchina con Dzeko, cioè due big (chi per un motivo chi per un altro) non giocheranno. Ecco perché servirebbe una preghiera. Ma coraggio, nulla è perduto.