Un odio che affonda le radici in tempi lontani. Esattamente in una calda estate del 1991 quando un tifoso dell’Inter, il sedicenne Luca Scio, fu ucciso con un colpo di cacciavite al cuore da un napoletano di 19 anni. Un odio calcistico, al tempo stesso territoriale. Una faida tra nordisti e sudisti. Un magma incandescente che trova nel calcio il modo di sfogare tutta la sua violenza. Un mondo spesso sconosciuto che risponde a precisi codici che si basano sull’onore, il rispetto, la fratellanza e l’odio. Secondo un censimento in Italia ci sono più di 420 gruppi ultras. La matrice politica l’alone sotto il quale si celano, invece, presenze criminali.
Ma è in nome di destra e sinistra che però fili neri e rossi si annodano tra gruppi ultras d’Italia e d’Europa. Ma non è difficile trovare spalla a spalla anche gli opposti. Daniele Belardinelli, morto durante gli scontri tra interisti e napoletani, era a capo dei Blood and Honour del Varese. Il nome stesso è la traduzione inglese del motto Blut und Ehre, in tedesco sangue e onore, della gioventù hitleriana; nella loro simbologia abbondano inoltre gli emblemi assimilabili a tale area ideale, prima fra tutte la runa Oþalan.
Forte il gemellaggio con gli interisti con cui condividono le idee politiche e l’odio per il Como vicino, invece, ai milanisti. In particolare il patto di fratellanza è con un frangia della Curva Nord: i Viking. Il gruppo portante, nato nel 1969, è quello dei Boys S.A.N. acronimo di squadre d’assalto nerazzurre. Insieme a loro ci sono anche Irriducibili e Utras tutti riuniti sotto il nome di Curva Nord Milano. Negli incidenti di mercoledì erano presenti anche gli ultras del Nizza del gruppo Populaire Sud con cui i nerazzurri hanno stretto un gemellaggio nel 2013. I francesi hanno una rivalità accesa con Napoli e Genoa che a loro volta sono alleate. Ma sull’asse internazionale si trovano alleanze anche con Valencia e Liverpool. L’odio più acceso è con la Juventus e il Milan anche se con i tifosi di quest’ultima c’è un patto di non belligeranza sancito negli anni 80. Rivalità con Atalanta, Roma, Ascoli e all’estero con, Schalke 04, Barcellona, Atletico Madrid e Aek Atene.
«DASPO EUROPEO» – Il vicepresidente dell’Uefa Michele Uva, ex direttore generale della Figc, a questo punto, ipotizza «un Daspo internazionale: perché ci sono tifosi sottoposti a provvedimento restrittivo nel loro Paese che si recano all’estero per assistere alle partite di coppa e su questo fronte bisogna intervenire con il contributo di Uefa, federazioni nazionali, club e governi affinché vi siano leggi uniformi».
Gli interisti sono tra i gruppi più forti della scena ultras. Non solo il calcio perché il filo nero dalla curva dell’Inter si allaccia anche al Pala Agorà di via dei Ciclamini dove gioca l’hockey Milano, unica squadra in Italia ad avere un gruppo organizzato di tifosi la maggior parte dei quali fa parte degli Irriducibili. Stesso nome del gruppo leader della Curva Nord della Lazio con cui c’è uno dei gemellaggi più solidi e importanti d’Italia che affonda le proprie radici al 1989.
LE ROMANE – I laziali da sempre vanno a braccetto con Hellas Verona, Triestina, Chieti, Ascoli e all’estero con Real Madrid, Espanyol, West Ham e Levsky Sofia. Rivalità accese con Roma, Milan, Atalanta, Pescara e Ternana per citarne alcuni. All’estero invece contrasti con Arsenal, Tottenham, Atletico Madrid e Marsiglia. Quello dei legami con gruppi ultras di altre nazioni è un fenomeno sempre più crescente. E che spesso permette di aggirare le eventuali chiusure delle trasferte in Italia. Basti pensare, ultimo in ordine di tempo, al divieto per i laziali di andare a Bergamo ma gli ultras nerazzurri, gemellati con il Francoforte, erano presenti sia in Germania, sia a Roma nelle sfide di Europa League tra biancocelesti e tedeschi. Per quanto riguarda la Roma, invece, non c’è un gruppo leader ma diversi forti (tracui il Roma) e storici e carismatici (Fedayn Boys). Un tempo era forte il gemellaggio con il Napoli ora trasformatosi negli anni in odio violento. Rivalità accese anche con Lazio, Inter, Milan, Ascoli, Atalanta, Bologna, Brescia, Fiorentina e Verona. All’estero l’odio è per il Liverpool. Gemellaggi forti con Atletico Madrid e Panathinaikos quest’ultimi presenti nella Capitale nella gara di Champions contro il Cska Mosca