Parma In Parma-Roma vince il calcio propositivo di Eusebio Di Francesco rispetto all’attesa di Roberto D’Aversa. «Il nostro 2018 è da 10 – diceva alla vigilia il tecnico crociato -, a prescindere dall’ultima». L’ultima è dei giallorossi, al 3° successo in 4 gare – gli ultimi sulla Via Emilia con Sassuolo e i ducali – che li riporta fra i tanti che si battono per la Champions e a due punti dalla Lazio. La Roma regala di meno, il Parma al Tardini fatica, è stato bloccato dalle ultime 3 e aveva già perso con Lazio e Juventus.
L’ex Gervinho punta Fazio, lo mette in difficoltà, eppure non punisce, a 31 anni è un lusso per una provinciale. Senza Inglese, il Parma perde altrettanto. D’Aversa insiste su Biabiany, che dal 2015 ha giocato poco, mentre Siligardi ha numeri da Europa e avvicina il vantaggio (buona parata di Olsen). I giallorossi offrono giocate di classe e bel gioco, il loro calcio ricorda qualcosina di quel Portogallo di Eusebio, capocannoniere al mondiale del ’66 che fece innamorare il padre di Di Francesco.
A 30 chilometri da qui Gasperini gioca a tennis con il Sassuolo e un suo «adepto» a Bergamo sblocca la gara a Parma, Bryan Cristante, in difficoltà all’inizio e ora utile. Il fortino gialloblù cade dopo un’ora: angolo sul primo palo di Ünder e testa dell’ex atalantino ad anticipare Biabiany e Bastoni. Il turco avvicina il bis (devia Gagliolo) come Dzeko, tornato titolare. Entra Lorenzo Pellegrini, cerca il bosniaco, rimpallo e il 21enne Ünder infila il 2-0 finale. La Roma torna al successo fuori casa dopo quasi tre mesi e per la prima volta dopo 12 gare mantiene la porta inviolata. E Di Francesco «blinda» la sua panchina: «Rischio esonero? Guardo avanti, nessun rancore».