Un 2018 così non se lo immaginava nessuno dei tre. Chi per un motivo chi per un altro, è un anno che ricorderanno a lungo, se non per sempre. Perché Bryan Cristante ha vissuto il trasferimento in un grande club come la Roma, Lorenzo Pellegrini si è affermato nella squadra del cuore e Nicolò Zaniolo ha esordito in Serie A e in Champions, cosa che fino a 6mesi fa sognava ad occhi aperti. Insomma, nella Roma il 2018 si chiude con un centrocampo pieno di gioia, tutti e tre hanno più di un motivo per festeggiare. Proprio come Eusebio Di Francesco, che con le prestazioni dei tre «azzurrabili» ha visto crescere anche il li vello del reparto di mezzo, quello su cui sostanzialmente costruisce le sue squadre.
FUTURO AZZURRO Già, perché se c’è un’ulteriore ricchezza in quei tre è che possono davvero rappresentare anche parte del futuro della Nazionale di Roberto Mancini. Del resto,tutti e tre sono già nel giro, compreso lo stesso Zaniolo, che venne convocato a sorpresa a settembre, senza neanche aver mai messo piede su un campo di Serie A. Da qui a marzo prossimo, quando ci saranno le prossime convocazioni del c.t. azzurro (per gli impegni contro Finlandia e Liechtenstein, qualificazioni ad Euro 2020), possono cambiare tante cose, ma anche in meglio.Di certo a Mancini non saranno sfuggiti i recenti progressi di Cristante (tre gol nelle ultime cinque partite di campionato), la duttilità di Pellegrini e l’impeto e la personalità con cui Zaniolo si è affacciato nel calcio dei grandi. Motivi diversi per tenerli in grande considerazione.
LE DIFFERENZE Tra l’altro, i numeri ci dicono anche come i tre si possano integrare benissimo, fermo restando che anche prima della sfida di Parma Di Francesco è stato chiaro: «Per far rifiatare Cristant e e Nzonzi aspettiamo la sosta, visto che uno con la duttilità di Lorenzo Pellegrini può giocare e bene anche da mediano». Finora, però, è chiaro che dei tre quello che ha maggiore confidenza con la porta è assolutamente Bryan Cristante (in campionato 4 gol, contro l’uno di Zaniolo e Pellegrini), nonostante sia quello che gioca più lontano dalla porta avversaria e tiri in percentuale anche meno degli altri (18 conclusioni in 1122 minuti giocati, contro 16 di Zaniolo in 597 e 13 di Pellegrini in 775). Cristante è anche quello che tra i tre vince più duelli (47,5%, Pellegrini è a 44,7% e Zaniolo al 35,6%), anche quelli aerei (63,2%, rispetto al 47,6% di Pelle e al 33,3% di Zaniolo). Paradossalmente, invece, Zaniolo è il quello che gioca maggiormente in verticale, con la più alta percentuale di passaggi lunghi rispetto agli altri due: 80%, Cristante si ferma al 62% mentre Pellegrini addirittura al 42,9%. Questo sostanzialmente vuol dire due cose: o Zaniolo pensa più in verticale o gli altri partecipano più di lui al gioco, mescolando quindi le giocate e anche le percentuali di passaggio.
FORTUNA Detto questo, quelli citati sono tutti dati su cui Di Francesco costruisce spesso le sue analisi, quando poi va a studiare le prestazioni dei singoli. E finora ne ha tratto una sola convinzione. «Sono fortunato ad avere alternative così a centrocampo». Vero. È una ricchezza. E probabilmente la Roma proprio su questa ricchezza vuole costruire la