Ad insegnarlo per primo ai Romani, in fondo, fu un generale abituato a vincere. Si chiamava Annibale e in una delle più grandi battaglie del mondo antico, a Canne (216 a.c.), fece scoprire a consoli e legionari che a volte si può vincere per prima cosa arretrando. Probabile che la lezione l’abbia metabolizzata anche il d.s. Monchi, che sembra pilotare il mercato giallorosso pensando innanzituttoarestringere la rosa per poi potenziarla.
KARSDORP & CO. Non è un caso, perciò, che al momento lavori innanzitutto alle uscite. Il primo in ordine di tempo potrebbe essere Karsdorp, che è ad un passo dal ritorno al Feyenoord. C’è da individuare la formula giusta, con i giallorossi che vorrebbero il prestito secco e gli olandesi che vorrebbero avere il diritto di riscatto a cifre contenute, anche se la Roma non può permettersi minusvalenze, avendolo pagato 14 milioni (più 5 di bonus). In uscita sono anche Marcano che, arrivato a parametro zero, potrebbe essere anche l’occasione per fare plusvalenza, e i baby Coric e Bianda, che avrebbero bisogno di giocare con continuità per affinare il loro talento, cosa che Di Francesco non può permettersi il lusso di concedere loro. In ogni caso, per loro la formula sarà quella del prestito, visto che l’investimento è stato non banale (6 milioni più bonus per il centrocampista croato e 6 più bonus per il difensore francese).
LIQUIDITÀ DEFREL Un’altra opportunità in uscita può essere quella di Defrel (su cui potete leggere nelle pagine seguenti). In ogni caso, se si materializzasse la cessione in Premier League – col Fulham in prima fila – sarebbe denaro che potrebbe essere investito, a meno di non fare minusvalenza, visto che nel 2017 è stato pagato 20 milioni (tra prestito e riscatto) più 3 di bonus.
MAIDANA & CO. Ma ovviamente Monchi pensa anche alle entrate. Di sicuro, con l’uscita di Marcano, dovrebbe entrare un difensore, ed i nomi sono quelli di Maidana (San Paolo) e Kabak (Galatasaray), mentre dall’Inghilterra di fa il nome di Ashely Young (Man. United), anche se il sogno sarebbe Nastasic (Schalke), assai difficile però da prendere in prestito.
BERGE E MARIN Discorso diverso per il centrocampo, dove molto è legato alle condizioni di capitan De Rossi. Mentre stanno perdendo terreno Dendoncker (Wolverhampton) e Weigl (Borussia Dortmund), rispunta l’idea di puntare su un giovane talento come Sander Berge, 20 anni, norvegese del Genk, che con 29 presenze (e 2 reti) è stato già inserito nella lista dei più promettenti giovani europei. Come sempre, la Roma vorrebbe muoversi utilizzando la formula del prestito con diritto di riscatto, ma ovviamente non è semplice perché intorno al giocatore – un baby colosso di 193 centimetri – si aggirano anche altre società. Stesso discorso per Marin (Standard Liegi), un profilo da tempo monitorato.
IN DIFESA SI CAMBIA D’altronde, pochi giorni fa Monchi è stato chiaro: «Il mercato di gennaio offre poche opportunità». Ed è per questo che il direttore sportivo spagnolo sta lavorando anche peril mercato estivo. Una delle ambizioni, infatti, è ricostruire la difesa, ed è per questo che vengono seguiti con molta attenzione Rugani (Juventus), Mancini (Atalanta) e Andersen (Sampdoria), senza contare De Ligt (Ajax). Sugli ultimi due, comunque, ci sono sopra anche Juventus ed Inter; come dire che la concorrenza non manca.
NO A DE PAUL In avanti, con la conferma di Schick e Pastore, i movimenti sulla carta al momento paiono assai ridotti, anche perché viene smentita con decisione l’ipotesi di una cessione di Perotti al Torino, così come quella di Under (altrimenti si andrebbe ancora su Berardi). Per l’estate, ovviamente, le cose potrebbero cambiare su tutti i fronti, anche se da Trigoria giungono secche smentite su un possibile interessamento per De Paul (Udinese), anche perché come trequartisti al momento in giallorosso – vista la presenza di Lorenzo Pellegrini, Zaniolo e Pastore – c’è un vero e proprio «overbooking». Impressioni? Adesso che tanti giocatori stanno trovando la propria dimensione, nella Roma in questo momento c’è più l’intenzione di dare fiducia a questa rosa piuttosto che smontarla in corsa. Morale: a meno di offerte indecenti, i big non partiranno. Poi a giugno si tireranno le somme