Senza Marega (5 gol nella prima fase) e lo squalificato Jesus Corona, il Porto di Conceiçao (ex Lazio) arriva all’Olimpico forte del primato in classifica nella Liga portoghese (+1 sul Benfica) e di un primo posto nel gruppo D di Champions (16 punti) davanti a Schalke (11), Galatasaray (4) e Lokomotiv Mosca (3). Non proprio un girone dantesco ma tanto è bastato ai lusitani per ottenere l’invidiabile score di 5 vittorie e un pareggio. Squadra ricca di talento che però, senza il centravanti francese (out anche Aboubakar, rottura del legamento crociato) e l’ala destra messicana, perde molto in avanti.
IL DUBBIO Il dubbio della vigilia è legato proprio a chi sostituirà Jesus Corona nel tridente offensivo. In ballottaggio ci sono Otavio e Fernando Andrade: uno dei due andrà a completare l’attacco con Soares e Brahimi. Nel caso Conceiçao optasse invece per il 4-4-2, più facile che possa essere Otavio a scalare in mediana al fianco del trio Danilo Pereira, Herrera (più volte cercato in estate da Monchi) e Torres. Tra i pali l’immortale Casillas, con la difesa a quattro affidata a Militao, Felipe, Pepe e l’ex interista Telles. Il Porto è reduce da due pari in campionato ed è stato eliminato nella coppa di Lega ai rigori dallo Sporting Lisbona ma è comunque imbattuto nella Liga dal 7 ottobre. A Trigoria non si fidano e fanno bene. L’eliminazione nell’agosto del 2016 nel playoff di Champions brucia ancora. Ex di turno: Marcano.