Prima di un derby se ne sentono di tutti i colori e questa volta l’appuntamento è anche più carico del solito. Poi, a stretto giro, arriva la gara col Porto. Dell’avversaria di stasera è inutile dire che giocherà con il sangue agli occhi, battere la Roma quasi sempre diventa il principale tema dell’anno. Però, nell’era di Pallotta hanno alzato più trofei di noi. Da qui a dire che sono favoriti ce ne corre.
Il problema è che dietro i troppi gol subiti non ci sono soltanto cadute di attenzione, c’è invece una chiara insufficienza nell’organico giallorosso che spesso DiFra e la squadra mascherano con una buona tattica, una forte volontà e il grande talento. Zaniolo, De Rossi, Dzeko e il Faraone, con Manolas, sono la spina dorsale di una squadra che deve fare 180 minuti impeccabili.
E’ troppo chiedere a chi va in campo tanta qualità? No, perché in cambio hanno avuto tanto sostegno e passione, come se i tifosi fossero ancora quelli di una volta, che non si accorgono e non capiscono le infime manovre economiche di questi anni. Abbiamo tollerato tutto e tutti (e non serve fare nomi), prendendo in cambio i lampi di luce di Zaniolo, Pellegrini e Dzeko. Ora vogliamo il derby.