L’assalto laziale di giovedì notte al bar giallorosso di Casal Bertone, ha segnato l’attesa per il derby tra Lazio e Roma. Un match ad altissima tensione per l’ordine pubblico, il primo evento gestito dal neoquestore Esposito: erano più di mille gli agenti impegnati a sorvegliare l’area dell’Olimpico. Ci sono stati momenti di tensione prima della gara, fra lanci di petardi e bombe carta, mai contatti diretti sono stati scongiurati. Un agente che si trovava sul lungotevere Maresciallo Diaz è stato colpito da un sasso alla testa lanciato dai supporter biancocelesti che avevano lasciato Ponte Milvio per raggiungere la Nord. Il poliziotto è stato soccorso dall’ambulanza e se l’è cavata con dei punti di sutura.
Scontri, invece, in Curva Sud, dove i Fedayn sono scesi nella parte bassa occupata dai “Roma”prima del fischio iniziale innescando la rissa .Vecchi e nuovi screzi, che hanno fatto saltare la coreografia. A riportare la calma sono stati gli steward che hanno spostato un gruppo di supporter nei Distinti. Ieri in risposta a uno striscione appeso dai giallorossi «Laziale Mahmood» (un’offesa?), i biancocelesti hanno bruciato una bandiera della Roma. Dopo il match la polizia ha fermato un romanista già daspato che ha provato a sfidare i laziali rimasti a festeggiare a Ponte Milvio.