(…) La Roma è fuori dalla Champions, in questi ottavi disgraziati contro un Porto che si è rivelato non solo più organizzato, e s’era capito all’Olimpico, ma anche più coraggioso ed europeo. (…)
Finisce 3-1 ai supplementari, dopo 120’ di sofferenza, com’era prevedibile. Meno prevedibili i tanti errori e l’atteggiamento rinunciatario, cominciando dalla difesa a tre che è stato il primo messaggio sbagliato. E per di più, dopo l’1-1, è dovuto uscire De Rossi che aveva garantito solidità e sangue freddo oltre al rigore. Non è un alibi, come non può esserlo il rigore su Schick all’ultimo, come probabilmente non sarà il capitolo finale per Di Francesco. Ma la Roma deve chiarirsi.
(…) Var impegnatissima e forse non usata sempre al meglio, soprattutto all’ultimo istante, quando Schick va giù e sembra proprio rigore. Cakir non va al video. Poteva essere il 3-2. Meritato però? No. Non per una squadra che, oltre al rigore, ha fatto un solo, vero, tiro in porta, quando il tocco di Dzeko è stato rinviato quasi sulla linea. (…)
Non è casuale che il primo gol sia di Tiquinho, su azione Corona-Marega, e che il 2-1 sia firmato Marega su cross ancora di Corona. Sono questi tre a far saltare il banco di Di Francesco. La Roma respira soltanto tra l’1-1 e il raddoppio di Marega. E poi ha qualche momento buono nel secondo supplementare, ma nel complesso subisce. Deludono in tanti, da Zaniolo lontano dal rendimento dell’andata a Pellegrini entrato male per De Rossi. Anche Dzeko non ripete la partita «totale». (…)
Resta il campionato, un posto tra le quattro di Champions. Ma questa serata non sarà dimenticata presto.