Un inizio che più difficile non si può. Per il nuovo esordio sulla panchina della Roma domani sera contro l’Empoli Ranieri dovrà letteralmente inventarsi una formazione. La sua carriera, anche quella recente, conferma che i suoi moduli preferiti sono il 4-4-2 e il 4-3-1-2, ma qui la questione tattica conta relativamente.
Non bastassero le squalifiche di Dzeko, Kolarov e Fazio, gli infortuni muscolari di Manolas, De Rossi e Pellegrini e il mancato recupero di Under e Pastore, ieri si è fermato Zaniolo per un affaticamento al polpaccio. Gli esami effettuati dal baby giallorosso a Villa Stuart hanno escluso lesioni, ma farlo giocare rappresenta un rischio ed è probabile che finisca al massimo in panchina.
In clinica si è visto anche Riccardi, gioiello della Primavera: per lui esclusi problemi seri alla caviglia. Insomma una specie di lazzaretto, una squadra a pezzi moralmente e fisicamente dopo la doppia botta derby-Porto. Ranieri dovrebbe ripartire dalla catena a destra Karsdorp-Florenzi, con Santon dall’altra parte dietro uno fra Perotti ed El Shaarawy, che potrebbero anche fare i trequartisti, mentre Schick e chiamato a sostituire Dzeko al centro dell’attacco.
Coppia in mediana obbligata composta da Nzonzi e Cristante, idem in difesa: tocca ai due mancini Juan-Marcano. Il tecnico sta puntando forte sul lato emotivo, cercando di toccare le corde giuste nello spogliatoio per suscitare una reazione positiva. Ieri seduta più intensa di quelle viste negli ultimi giorni pieni di tensione e smarrimento, oggi la rifinitura dopo la presentazione alla stampa di Ranieri fissata alle 14.30. «Non immaginavo che un giorno sarei potuto tornare – ha detto l’allenatore a Roma Tv – anche se il calcio mi hai insegnato a pensare “mai dire mai” ».