Il durissimo scontro tra Dzeko ed El Shaarawy diventa un intrigo di scenari. Non tanto per Dzeko, che quasi sicuramente andrà via, quanto per El Shaarawy, che voleva fortemente restare alla Roma e rinnovare il contratto in scadenza (2020) ma dopo quello che è successo nello spogliatoio a Ferrara ha preso tempo, aspettando l’offerta definitiva della società che per il momento ha affidato la direzione sportiva a Ricky Massara.
PERPLESSITÀ – El Shaarawy è rimasto male per quanto accaduto a Ferrara, non solo per la lite con un compagno ma anche e soprattutto perché si è sentito messo in secondo piano da Ranieri. Dopo il cambio di allenatore, e i 120 minuti vissuti dolorosamente in panchina a Oporto nell’ultimo atto della gestione Di Francesco, El Shaarawy era convinto che la sua situazione personale sarebbe cambiata in meglio. Gli avevano raccontato a Trigoria del famoso cambio del derby, quando Ranieri ebbe il coraggio di sostituire contemporaneamente Totti e De Rossi.
Invece a Ferrara, pur comprendendo la sanzione disciplinare nei suoi confronti, ElSha non ha gradito la corsia preferenziale riservata dall’allenatore a Dzeko. Il problema in ottica futura è relativo, perché Ranieri non guiderà la Roma a partire dal primo luglio. Ma per firmare il nuovo contratto, a prescindere dalla partecipazione alla prossima Champions League che è un motivo in più per rimanere ma non è il motore principale delle sue valutazioni, El Shaarawy chiederà di essere trattato come un calciatore-chiave, anche in termini economici: se oggi guadagna 2,5 milioni netti più i bonus, servirà un robusto aumento per convincerlo.