È il weekend della Roma. Che, dopo averlo inseguito per 31 partite, ha la chance di raggiungere il 4° posto, più vicino (-1) dopo il successo di Marassi. Il programma della giornata, tra l’altro, permette a Ranieri di mettere pressione ai 3 rivali nella corsa alla zona Champions, potendo giocare d’anticipo sui colleghi Gattuso, Inzaghi e Gasperini. Ma, per effettuare il sorpasso (e non è detto che sia solo momentaneo), diventano obbligatori i 3 punti contro l’Udinese, ospite nel pomeriggio (ore 18) all’Olimpico. In caso di vittoria, il tecnico giallorosso potrebbe poi guardare in serata dall’alto Milan-Lazio. Le somme in classifica, però, saranno tirate solo lunedì sera, dopo Atalanta-Empoli (20,30).
MASSIMA ALLERTA – La Roma, insomma, ha la nuova Grande Occasione. Ma, voltandosi indietro, deve ricordare quante ne ha già sprecate durante l’annata, regalando 16 punti alle piccole del campionato. Tra queste proprio l’Udinese che, di misura, festeggiò all’andata. E che, da quando è tornato Tudor in panchina (3° allenatore della stagione dopo Velazquez e Nicola), è imbattuta: 7 punti in 3 partite, compreso il pari di San Siro contro il Milan. Ranieri, pesando il momento chic dei bianconeri, è pronto a riproporre il 4-2-3-1 che, in fase di difensiva, si trasforma nel 4–4-1-1, utile a garantire l’equilibrio e la compattezza. Il sistema di gioco prevede, nel tridente, solo il centravanti e l’esterno offensivo, nella circostanza Dzeko ed El Shaarawy, cioè i migliori realizzatori del gruppo.
Sono centrocampisti, per il bilanciamento dell’assetto, l’altro esterno alto e il trequartista: avanti con Zaniolo e Pellegrini, gli stessi usati contro la Sampdoria. Cambiano, però, 2 interpreti su 4 della linea davanti a Mirante, essendo out 3 terzini: Kolarov è squalifcato, Karsdorp e Santon sono infortunati. Così rientra Florenzi e Jesus scivola a sinistra. De Rossi recupera, dopo lo stop di giovedì per il colpo preso al ginocchio, proprio nel pomeriggio in cui si ferma Nzonzi (scontro di gioco e trauma contusivo al ginocchio). Tra i 21 convocati si rivedono Pastore e Perotti. Tudor si presenta all’Olimpico con 20 giocatori: assenti lo squalificato Zeegelaar e gli indisponibili Hallfredsson, Nuytinck e Behrami.
TREND DA INVERTIRE – Dzeko, intanto, farà l’ennesimo tentativo per interrompere il digiuno casalingo che, in serie A, dura ormai da quasi un anno, dal 28 aprile del 2018, doppietta nel 4-1 contro il Chievo, e quindi da 16 partite. I gol del centravanti, pure se i giallorossi contano 17 marcatori diversi (solo il Sassuolo ha lo stesso numero di finalizzatori), possono decidere la volata Champions, lunga 7 giornate. Ma non è stata solo la scarsa mira di Dzeko a condizionare il rendimento stagionale della Roma. Che, sabato scorso a Marassi, è stata finalmente capace di chiudere il match senza subire reti, il 1° con Ranieri, e ha quindi dovuto aspettare addirittura 2 mesi per uscire dal campo con la difesa imbattuta, passando da Di Francesco al nuovo allenatore, cioè dal successo dell’8 febbraio contro il Chievo. La tappa di Genova, in questo senso, va inquadrata come quella della possibile svolta proprio per la solidità ritrovata. Dalla squadra più che dal reparto. Nel pomeriggio, però, va subito confermata contro l’Udinese. Anche perché i giallorossi sono stati più fragili all’Olimpico che in trasferta: in 15 partite giocate, in campionato, nella Capitale, 25 gol incassati (su 45 totali), Fuori casa, invece, 20 in 16 gare. Unico clean sheet interno in questo torneo, il 26 settembre contro il Frosinone (poi i 3 nelle coppe contro il Viktoria Plzen, il Cska Moska e l’Entella).
FONTE: Il Messaggero – U. Trani