Aveva detto che non avrebbe fatto giocare insieme Schick e Dzeko, era pretattica?
“No, pensavo di giocare dall’inizio con Pellegrini. Poi però quando faccio i conti la sera prima della gara vado a pesare quanto mi può giocare uno o l’altro. Sapevo che De Rossi non poteva giocare 90’, purtroppo si è immolato in occasione del gol. Ho dovuto mettere le due punte non avendo anche Nzonzi. Pellegrini è bravo in quella posizione, oltre a schermare il regista avversario sa giocare in fase offensiva. Dzeko ha fatto una settimana completa, è determinato e voglioso, è il goleador principe. Ho scelto di lasciare lui perché non è possibile che uno come lui abbia questa media: ci sta questa media meno prolifica per un anno, ma se ci regalerà delle soddisfazioni da qui a fine anno avremo più possibilità di centrare la Champions.”
Sta entrando nella testa dei giocatori? “Credo che mi stimino e cercano di fare quello che gli chiedo. Vorrei di più, non sono mai contento ma va bene così anche perché ci sono caratteristiche particolari: erano abituati al 4-3-3, ho cambiato modo di pensare soprattutto degli esterni, che devono fare attacco e difesa e non sono abituati. Ma ci riuscirò.”
L’Udinese. “Ci ha messo in difficoltà nei primi 5-7 minuti. Avevo detto che dovevamo essere pazienti, ma girare palla più velocemente. Loro avevano tutto il tempo di richiudersi e ripartire, sono stati pericolosi all’inizio, il palo è stato frutto di una mischia. La squadra ha cercato di giocare, ma non era facile, sapevo sarebbe stato difficile. Avevo detto di essere intelligenti, essendo troppo generosi ci avrebbero infilato in contropiede. Il gol nasce da una grande invenzione di El Shaarawy.”
Lei ha vissuto il primo De Rossi, ora quello al termine della carriera da calciatore. Cosa gli consiglia per il futuro? Di continuare? “Quelle sono situazioni particolari, dipende da cosa si sente dentro. Dire basta è difficile, perché quando sei giovane ami il tuo lavoro, ma più vai avanti e più ti secca lasciarlo. Come passi i trenta pensi a quanti anni potrai fare e questo ti porta a lavorare di più, a fare le cose meglio. Quello che vorrà fare, sicuramente lo farà bene.”
Dzeko ed El Shaarawy litigavano, stasera si sorridevano. I sorrisi dicono che lei sta lavorando più sulla testa. “Sono i risultati. Questa squadra vuole lottare per la Champions League, stando fuori il nervosismo ci sta. I risultati aiutano ad essere più distesi, anche durante gli allenamenti. Sto lavorando sotto ogni aspetto, voglio portare la squadra a fare quello che voglio. Si stanno sacrificando, piano piano lo faranno meglio.”
Jesus e Marcano: uno era più preoccupato, l’altro con la testa più libera. “No, uno giocava fuori ruolo e l’altro nel suo. Un centrale sinistro lo metti a destra… Era preoccupato, non era nel suo brodo, mentre Ivan ha fatto molto bene. Avendo già giocato lì ecco che ha fatto una gran partita.”
FONTE Dall’inviato Roberto Molinari