(…) Sabato a San Siro Kolarov tornerà regolarmente al suo posto. Che poi è quello di cursore sulla fascia sinistra, spesso regista aggiunto, di certo uomo fondamentale dentro e fuori il campo, per qualità e carisma. Insomma, una bella notizia per Claudio Ranieri, che contro l’Udinese lì ci ha dovuto adattare lo spagnolo Ivan Marcano che non è proprio la stessa cosa. Ed una bella notizia anche per lo stesso Kolarov, che con l’Inter ha un discorso aperto da tempo. (…)
In campionato il terzino serbo non ha mai sconfitto i nerazzurri, con un bilancio negativo di tre pareggi e sei sconfitte in nove confronti diretti. Un ruolino terribile, addolcito solo dalla vittoria nella Supercoppa italiana del 2009 (con la Lazio) e completato da un’altra sconfitta, stavolta in una semifinale di Coppa Italia. Insomma, in undici partite una sola vittoria e sette sconfitte. (…)
Tra l’altro, Aleksandar vuole chiudere al meglio la stagione e dimostrare alla Roma di poter ancora contare a lungo su di lui. A Trigoria, infatti, nel suo ruolo hanno intenzione di riportare indietro Luca Pellegrini (in prestito da gennaio al Cagliari), ma stanno valutando anche la pista che porta a Cristiano Biraghi, terzino sinistro della Fiorentina e della Nazionale di Roberto Mancini. Kolarov permettendo, però. Perché il serbo ha un contratto fino al 2020 ma gli piacerebbe allungarlo di una stagione, magari anche spalmando una parte dell’ingaggio. (…)
Poi l’idea di Kolarov è di chiudere la carriera proprio in Serbia, magari anche al Partizan Belgrado, il club per il quale si è già speso in prima persona nei mesi scorsi, quando da capitano della Nazionale ha fatto da mediatore tra la società serba e il suo agente, Sergio Berti, per una pendenza di circa 250mila euro che il club doveva a Berti ai tempi dell’affare Ljajic.
E se il Partizan (attualmente terzo nella Super Liga serba, alle spalle della Stella Rossa e del Radnicki Nis) otterrà la licenza Uefa per partecipare alle prossime coppe europee, sarà anche grazie a quella mediazione di Kolarov, visto che Berti si era rivolto all’Uefa per ottenere quanto riteneva dovuto. Ecco perché in Serbia in tanti ritengono che abbia anche il profilo per fare il dirigente ad alti livelli, qualcuno pensa anche che sia l’uomo giusto per essere il futuro presidente della federazione calcistica. (…)
FONTE: La Gazzetta dello Sport