Una stagione difficile, quella di Diego Perotti, piccoli infortuni muscolari spesso non gli hanno permesso di dare il suo contributo alla squadra e ai compagni come avrebbe voluto e potuto. Ora è tornato in forma, a disposizione di mister Ranieri. Due partite alla fine della stagione, 180 minuti che potranno aprire le porte dell’Europa per la squadra giallorossa.
Partiamo da lei, come sta? “Bene, per fortuna sono guarito da quest’ultimo infortunio che purtroppo non mi ha permesso di giocare a Genova. Sono rientrato con la Juve, in panchina, ma per fortuna sono a disposizione del mister e dei miei compagni”.
La vittoria con la Juventus ha portato tre punti importantissimi, sia per la classifica sia per il morale. È stata una vittoria pesante e, se vogliamo, anche dell’orgoglio romanista. “Sì, può essere una di quelle partite che ci sono mancate in questa stagione. I ragazzi hanno fatto uscire l’orgoglio che rappresenta questa città, questi tifosi, questa squadra. Mi auguro che i tre punti possano servire a fine stagione per raggiungere l’obiettivo”.
Mancano due partite alla fine della stagione, 6 punti in palio per puntare ancora all’Europa. “Sì, ma purtroppo non dipende da noi, possiamo solo fare 6 punti, e aspettare. Se dipendesse solo dai nostri risultati sarebbe diverso, ma non abbiamo fatto benissimo, non abbiamo fatto come ci aspettavamo. I punti persi stanno complicando la rincorsa alla zona Champions. Però daremo il massimo fino alla fine della stagione e aspetteremo che le altre squadre perdano punti e noi potremmo giocare il prossimo anno questa bellissima competizione”.
È stata una stagione travagliata, complicata. La qualificazione in Champions al momento appare molto difficile. Il calcio però ci ha insegnato che non bisogna mai mollare… “Anche le squadre che si stanno giocando la salvezza, con quaranta punti, sono ancora in bilico. La Fiorentina, ad esempio, che sembrava esserne fuori, in poche gare la situazione si è complicata. Non è aritmeticamente ancora salva.
Nel complesso è stata una stagione abbastanza equilibrata, tranne la Juventus che ancora una volta ha fatto una grandissima annata e ha vinto lo scudetto molte partite prima della fine. Ci sono tanti incontri tra le squadre che sono lì in alto, aspettiamo risultati positivi per noi. Però dobbiamo fare sei punti, quello che fanno loro non conta se non le vinciamo tutte”.
In generale alla squadra è mancata la costanza di rendimento, così come è accaduto a lei che non ha potuto giocare con continuità. A lei è mancato il campo, ma alla Roma è mancato Perotti…
“È sicuramente mancato più a me il campo di quello che sono mancato io a loro! È stato il peggior anno della mia carriera, non sono mai stato così a lungo fermo. Ho avuto dei problemi che mi hanno costretto a stare fuori e vedere miei compagni alla TV. Venivo ad allenarmi, a fare terapia per infortuni semplici, tutti muscolari; non sono stato fermo sei mesi per un ginocchio che può accadere. I miei sono stati piccoli stop che alla fine non mi hanno permesso raggiungere la condizione. Quando stavo bene e rientravo non ero mai al livello dei miei compagni e dei rivali, si vedeva la differenza di condizione fisica. Mi è dispiaciuto tanto non essere disponibile per aiutare, per dare il mio contributo per una stagione migliore. Spero che il prossimo sarà diverso da quest’anno”.
Il Sassuolo evoca ricordi positivi. 2 febbraio 2016 esordio in maglia giallorossa e primo assist per El Shaarawy… ricorda quel giorno? “Sì, certo che lo ricordo. La domenica prima avevo giocato con la maglia del Genoa e due giorni dopo sono sceso titolare con la Roma. Ho giocato 90 minuti, ho fatto il primo assist e abbiamo vinto con uno in meno perché Nainggolan era stato espulso. È uno dei ricordi belli che porto con me. Ci sono stati momenti brutti, ma ci sono anche ricordi molto belli come il giorno dell’esordio. E spero che questo sabato possa finire nei ricordi belli”.
Oggi il Sassuolo non sembra essere in cerca di punti, è salva aritmeticamente. Tuttavia è una partita che può nascondere molte insidie. “Sono gare che a volte abbiamo sbagliato pensando di aver già vinto la partita. Siamo noi i più forti, con giocatori in un momento positivo, ma non possiamo pensare che la loro stagione sia finita e quindi non giocheranno al massimo. Io sono stato nel Genoa e quando incontravamo le grandi volevamo fare sempre bene anche se quei punti non servivano alla classifica. Sapevo che tutti mi stavano guardando, quindi pensare che sarà una gara facile sarebbe un grande sbaglio. Un errore che non dobbiamo commettere, se non facciamo tre punti la qualificazione in Champions sarebbe impossibile, ma diventerebbe difficile anche l’Europa League. Una delle due competizioni la dobbiamo fare al 100%”.
Dopo la conferenza di De Rossi sentite una responsabilità in più per fare bene e chiudere come si deve l’ultima stagione del capitano? “Sono stato per quattro anni seduto accanto al lui nello spogliatoio all’Olimpico. L’ho visto prendere antinfiammatori come fossero caramelle per poter giocare, per la Roma. Vogliamo fare bene per lui, per noi, per i tifosi. Merita un finale migliore di quello che abbiamo fatto fino ad ora”.
Cosa vede Diego Perotti nel suo futuro? “Vedo solo la Roma. Ho rinnovato il contratto l’anno scorso fino al 2021 e non mi immagino nulla di diverso. Prima di tutto perché non è quello che voglio. In questa stagione quando ho giocato ho dato il massimo, sicuramente avrei potuto fare di più come tutti, ma ho dato il 100%. Per questo sono soddisfatto, anche se, come ho già detto, non è stata certo una stagione positiva, a livello personale e di gruppo. Io voglio fare meglio, come gli anni scorsi; io mi vedo solo con la maglia della Roma”.
FONTE: AS Roma Match Program – F. Viola