Non è stata una festa, perché non si può festeggiare quando finisce in questo modo una storia d’amore durata tutta una vita, ma una celebrazione. La celebrazione di Daniele De Rossi e del suo romanismo, il sentimento che lo legherà per sempre ai tifosi della Roma, tutti, non solo gli oltre 60mila spettatori che ieri sera lo hanno salutato allo stadio Olimpico. È stato un arrivederci, come ha scritto lo stesso Daniele nella lettera in cui ha salutato tutti. Un lunghissimo arrivederci, cominciato prima dell’inizio del match (inutile per la classifica) con il Parma con una scenografia che ha colorato tutta la Sud: «Ci hai rappresentato in campo per 18 anni, da oggi la tua curva rappresenterà te per sempre.
Siamo tutti DDR» lo striscione, apparso in curva, che meglio di tutti evidenzia il legame tra De Rossi e i suoi tifosi. A fine partita staff e compagni di squadra, tutti rigorosamente con la maglia di Daniele e il numero 16 sulle spalle, lo hanno aspettato al centro del campo: li ha stretti tutti, lasciando per ultimi Lorenzo Pellegrini, Alessandro Florenzi (a cui in un simbolico passaggio di consegne ha lasciato la fascia da capitano) e Claudio Ranieri, che li ha uniti tutti e tre in un abbraccio romano e romanista. Poi l’incontro con «suo fratello» Francesco Totti, che gli ha consegnato una scultura con il numero 16, e con Bruno Conti: entrambi non sono riusciti a trattenere le lacrime, ed è stata quella la fotografia che ha fatto sciogliere ed esultare l’Olimpico.
FONTE: Il Corriere della Sera