L’opportunità del momento in casa Roma si chiama Paulo Fonseca. L’arrivo in giallorosso rappresenta per il portoghese un’occasione per dimostrare il valore del suo metodo ed esportare in Serie A un calcio volto all’attacco. Uno dei motivi che ha convinto Jim Pallotta a ingaggiarlo è la capacità del tecnico di adattare i calciatori al suo stile gioco, questo permetterà alla Roma di operare con più serenità sul mercato in entrata e in uscita. I rimpianti sulle cessioni sono ormai storia a Trigoria, con il metodo Fonseca tutti i giocatori saranno sfruttati per le loro caratteristiche e adattati a rendere al meglio.
Come? Tanto possesso e circolazione palla, la squadra non dovrà limitarsi a difendere, ma dovrà creare spazi per inserimenti, verticalizzazioni e giocate sulle fasce con terzini di spinta. Il modulo sarà il 4-2-3-1, ma le mezzali non avranno vita facile, sarà quindi complicato per calciatori come Zaniolo (trequartista adattato), Cristante (non è un regista) e Lorenzo Pellegrini (non è un mediano) reinventarsi trovando nuove collocazioni.
IMPRESA CHAMPIONS – Partendo dalla difesa, al neoallenatore servirà un portiere preciso con i piedi che sappia dare il via all’azione, un centrale capace di impostare e due terzini di spinta che si andranno a sovrapporre agli esterni d’attacco. Per questo ultimo compito sembrano già pronti Florenzi e Under, mentre il centravanti di Fonseca non è un solista, ma un calciatore che dialoghi con la squadra per creare trame di gioco. Carismatico e trascinatore, il portoghese è salito agli onori della cronaca per aver battuto il Manchester City nel 2017 ed essersi qualificato agli ottavi di Champions.
Un successo – da cui è scaturito il travestimento da Zorro – ottenuto grazie a uno studio minuzioso degli avversari spiegato con tanto di lavagna tattica e video durante un’intervista. La sua strategia, però, quest’anno non ha ingannato Guardiola che lo ha battuto segnando un totale di 9 gol tra andata e ritorno nei gironi di Champions.
CHE STILE – Ma giocare la coppa più importante d’Europa per Paulo era solo un sogno all’età di 14 anni, quando si è trasferito a Barreiro dal Mozambico, dove è nato. In Portogallo ha cominciato la sua carriera d’allenatore fino ad arrivare al Porto e al Braga. È amante della moda, degli abiti su misura e della musica rock (adora gli U2 e suona la batteria). Dal primo matrimonio con Sandra nel 1995 ha avuto due figli Diego e Beatriz, ma il colpo di fulmine con Katerina Ostroushko, capo ufficio stampa dello Shakhtar, gli ha cambiato la vita: la coppia è convolata a nozze sulle sponde del lago di Como nel 2018 ed è in attesa di un bambino.
FONTE: Il Messaggero