«Dopo De Rossi, adesso anche Totti: questo è un incubo senza fine». Quello che stanno vivendo in queste ore i tifosi romanisti sembra davvero un incubo da cui sarà difficile svegliarsi: Francesco Totti domani annuncerà il suo addio alla Roma. I titoli di coda su una storia d’amore arrivano per colpa delle sue divergenze con la proprietà americana. La stessa che neanche un mese fa ha scelto di separarsi da Daniele De Rossi, a cui non ha voluti rinnovare il contratto. Domani, in una conferenza stampa che si terrà nella sede del Coni, l’ex capitano racconterà la sua verità e spiegherà le ragioni che lo hanno spinto a questo divorzio.
Agli amici, Totti ha confidato di non aver più alcuna intenzione di vestire i panni del “gagliardetto” senza nessun potere decisionale: l’unico dirigente della Roma ad aver tentato fino all’ultimo a fargli cambiare idea, provando a fargli accettare l’incarico di direttore tecnico, è stato il ceo Guido Fienga. Ma non c’è stato verso. Non sono servite a nulla le parole di stima pronunciate 48 ore fa da James Pallotta, che ha provato a ricucire lo strappo con l’ex capitano: «Francesco è parte integrante della nostra dirigenza sportiva, se ha bisogno di tempo, noi glielo daremo», aveva spiegato il presidente, rimarcando però la centralità di Franco Baldini (nemico giurato di Totti) nelle strategie societarie.
Dire che la tifoseria romanista è sotto shock è un eufemismo. La notizia che Totti sta per sta per dire addio mettendo fine a una favola lunga trent’anni ha sconquassato l’ambiente come un terremoto, cogliendo tutti di sorpresa. Tra i principali bersagli delle critiche, ci sono il presidente Pallotta e il suo consulente Baldini, colpevoli secondo la piazza di aver architettato l’allontanamento del più importante idolo romanista. «Mi auguro che Totti lunedì non lasci nulla in sospeso e lanci la scarpa con tutti i sassolini su quel traditore di Pallotta», si scaglia un tifoso su Twitter.
Gli fa eco un altro romanista su Instagram: «Capitàno, lunedì puoi ancora una volta fare la differenza: coraggio Francè, fagli il cucchiaio quando meno se lo aspettano». Anche sulle radio, il dibattito va avanti tutto il giorno, con le principali emittenti romaniste prese d’assalto dai supporter col cuore spezzato. Il sentimento più diffuso è la rabbia verso la società, ma c’è anche tanta tristezza per doversi separare da una sorta di eroe che ha regalato sogni a intere generazioni di romanisti. «Questa società ha distrutto il sentimento di un popolo, le sue bandiere e la sua squadra», commenta Franco, 71 anni, mentre Simona invita «tutti i dirigenti a scomparire da Roma e a farsi da parte il prima possibile». Per boicottare la proprietà americana, c’è perfino chi invita a disertare lo stadio Olimpico per tutta la prossima stagione.
«Ora basta — urla un tifoso in radio — adesso che è iniziata la campagna abbonamenti sarebbe meglio non regalare più un centesimo a questi usurpatori e lasciare vuoto l’Olimpico ogni domenica». Se la maggior parte della tifoseria giallorossa si schiera con Totti, c’è però anche qualcuno che non gli risparmia critiche. Sui social e in radio c’è chi imputa all’ex capitano di essere stato poco partecipe delle decisioni del club, oppure di non essersi applicato a sufficienza per calarsi nel nuovo ruolo da dirigente. «Fare il dirigente vuol dire accettare il tempo che passa e tu ancora ti comporti da calciatore tra partite di calcetto e vacanze», accusa Micky88 su Twitter. A prescindere dagli schieramenti, l’estate calda della Roma sembra essere soltanto all’inizio.
FONTE: La Repubblica – F. Ferrazza / F. Morrone