Il calciomercato della Juventus ruota tutto intorno a Dybala. Sì, perché il campione che avrebbe dovuto impreziosire i trionfi dei bianconeri e finanziare una campagna acquisti con una cessione da 150 milioni, è diventato con il tempo un sacrificio dal valore dimezzato, anche per motivi extracampo.
Pertanto, la Juventus ha deciso di impostare prima uno scambio poi sfumato con l’Inter per Icardi, e successivamente (lo scorso giovedì, durante il colloquio tra l’intermediario Pastorello e il ds Paratici) perfezionato un’operazione con lo United, che include il cartellino di Lukaku con un conguaglio a favore dei bianconeri.
La trattativa con i Red Devils è un’occasione che a Torino non vogliono farsi sfuggire, ma che potrà andare in porto solo se l’ex Palermo valutato sugli 80 milioni quasi come l’ex Everton – dirà sì agli inglesi. Ieri, l’agente della Joya è volato in Inghilterra per approfondire la proposta dello United, dopo i contatti dei giorni scorsi in cui era stata avanzata una richiesta specifica: 10 milioni a stagione.
TRA RILANCIO E PIANO B – L’atteso confronto con Sarri non inciderà quindi sul futuro di Dybala: la Juve ha già tracciato la strada. E l’Inter? I nerazzurri sono alla finestra e studiano l’alternativa (piace Cavani) da affiancare a Dzeko. Il rilancio per Lukaku, con l’obiettivo di avvicinarsi alla richiesta di circa 80 milioni, è ancora nei programmi. Ma il tempo stringe e lo stesso United, in virtù dello storico interesse per Dybala, preferirebbe chiudere l’affare con i bianconeri.
Va poi chiarita la posizione di Icardi. Mauro aveva deciso di rifiutare tutte le avances, pur di aspettare la Juve. Ora l’ex capitano interista potrebbe considerare seriamente le soluzioni Napoli e Roma, anche se c’è chi non esclude il suo arrivo a Torino in caso di cessione di Higuain e Mandzukic. Con la mossa Lukaku, da leggere anche come dispetto alla rivale Inter, la Juve si conferma ancora la padrona del mercato.
MOISE AI TOFFEES PER 40 MILIONI – I motori si sono scaldati con lo scambio Spinazzola–Pellegrini, mentre ieri è stato piazzato Moise Kean all’Everton per 40 milioni (bonus compresi) di pura plusvalenza. L’attaccante sarà presto a Liverpool per le visite mediche: ad attenderlo un contratto fino al 2024 a 3 milioni a stagione e una prelazione su futura rivendita da parte della Juve, che mantiene un minimo margine di controllo sul giocatore di Raiola.
Non si tratta di una recompra ma di un diritto di riacquisto con precedenza ai Campioni d’Italia, nel caso dovessero pareggiare eventuali offerte future da terze squadre. Sacrificare uno dei migliori talenti della sua generazione (classe 2000, con il contratto a termine) in nome del bilancio è stata una scelta quasi obbligata per Paratici e Nedved, che ora valutano le altre uscite con relativa tranquillità.
PROSSIME USCITE – I prossimi potrebbero essere Perin (l’Aston Villa offre 15 milioni) e Khedira, sempre più vicino all’Arsenal, ma rimangono sull’uscio anche Cancelo (City o Barcellona) e Matuidi, con il Psg in pole. C’è serenità anche perché in entrata la Juve ha giocato d’anticipo con gli arrivi di Ramsey, Rabiot e Buffon a parametro zero, Pellegrini nell’operazione Spinazzola, Demiral, Romero (tornato al Genoa in prestito), Pjaca e Higuain al rientro dai rispettivi prestiti e de Ligt, il vero colpo dell’estate, a 75 milioni più 10,5 di commissione pagabili in cinque anni. Intanto il Milan accoglie gli altri due acquisti Leao e Duarte. Infine l’ex rossonero Boateng passa alla Fiorentina.
FONTE: Il Messaggero – E. Trotta / A. Mauro