(…) L’exploit di due giorni fa di Gianluca Mancini a Perugia non è parso un frutto del caso, ma una logica continuazione di un percorso da goleador acquisito che nella scorsa stagione aveva già mostrato abbondanti frutti, visto che nell’Atalanta le reti realizzate sono state sei (5 in campionato e 1 in Coppa).
Mancini, comunque, sa che non è questo il carburante vero che occorre a un difensore, quanto capire ciò che gli chiede ciascun allenatore. Da questo punto di vista, passare dalla difesa a tre di Gasperini (con l’aggressione continua all’uomo) a quella a quattro di Fonseca (con la posizione da tenere) pareva essere un salto non breve da compiere.
«Ho passato due anni con la difesa a tre a Bergamo – ha infatti spiegato Mancini – , ma qui lavoriamo a quattro e cerco di capire ciò che ci chiede il mister. Sono giovane e ho tanta strada da fare. Da qui a fine carriera ho molto da imparare, sono contento di stare qua e farmi insegnare le cose da un allenatore esperto come quello portoghese, che per il modo di lavorare in qualche modo mi ricorda un po’ Gasperini». (…)
FONTE: La Gazzetta dello Sport