Un altro giorno passa senza operazioni concluse, ne restano sei per rinforzare una Roma incompleta. Fa un po’ strano vedere Petrachi seduto in panchina ad osservare l’allenamento di ieri mattina – è una sua abitudine in realtà – mentre fuori, in Italia e in giro per il mondo, i più svariati agenti stanno cercando di imbastire trattative con e per conto del club giallorosso. Da qui al 2 settembre i giallorossi potrebbero prendere tre giocatori: un centrale difensivo (Lovren, Rugani o un mister X), un attaccante esterno (Taison il primo obiettivo) e un centravanti (Kalinic).
E nel frattempo cedere sette elementi: Schick, Defrel, Gonalons, Coric, Riccardi, Santon e Olsen. Un totale di dieci affari per cui il tempo inizia a scarseggiare e sarà davvero un’impresa portarli a termine tutti. Anche perché gli acquisti sono necessariamente legati alle partenze per ragioni di liste e di bilancio.
Ieri in Ucraina Taison ha continuato a pressare lo Shakhtar per lasciarlo andare alla Roma, che non intende neppure avvicinarsi ai 25-30 milioni richiesti per un calciatore prossimo ai 32 anni e con due anni di contratto da onorare. I procuratori stanno provando a chiudere un accordo per un prestito oneroso con obbligo di riscatto pagabile in tre esercizi, abbassando al tempo stesso il prezzo finale, C’è tempo fino 8 venerdì, una sorta di ultimatum che si sono dati le parti. Fonseca sta recitando un ruolo da protagonista anche stavolta, ha convinto Taison a raggiungerlo di nuovo nella Capitale, il giocatore lancia messaggi sui social e la compagna sparge «like» sui commenti dei tifosi romanisti. Ma lo Shakhtar è un osso duro, durissimo.
Nel frattempo Petrachi studia gli altri esterni d’attacco di piede destro acquistabili – un rinforzo resta necessario dopo il grave infortunio di Perotti – e almeno per il momento ha messo da parte Boga, che il Sassuolo non vuole cedere.
La questione centravanti dipende invece da Schick. Era praticamente fatta per il suo passaggio al Lipsia, in prestito con obbligo di riscatto per una cifra che avrebbe evitato una minusvalenza alla Roma. Ma il procuratore Paska è sbarcato in Italia e ha cambiato improvvisamente le carte in tavola, chiedendo ai tedeschi di prendere Schick solo in prestito secco. Petrachi ha subito bocciato la proposta ed è ripartita una difficile trattativa che come punto finale, nelle intenzioni del club giallorosso, deve portare alla partenza a titolo definitivo di Schick. Il Lipsia ha offerto l’attaccante Augustin come contropartita poi è stato bocciato dai giallorossi.
Intanto è stato raggiunto un accordo di massima con l’Atletico Madrid per il prestito di Kalinic, che ha dato il suo assenso, con diritto di riscatto a 7-8 milioni. Mal’arrivo dell’ex milanista dipende dall’addio di Schick. Possibile alternativa last-minute è Batshuayi del Chelsea. Fonseca aspetta anche un difensore, Rugani rimane un’opzione concreta ma non convince fino in fondo (come non convinceva Mancini… ), Lovren un’opzione ancora sul tavolo.
Non è da escludere che spunti una terza opzione a sorpresa. Defrel è conteso da Cagliari, Sampdoria e Sassuolo (la Roma ha l’accordo con tutte tre i club, Ferrero è sicuro:«Oggi viene da noi»), Olsen ha rifiutato il trasferimento in Sardegna e valuta le altre opzioni, Coric ha fatto le visite con l’Almeria ma non c’è ancora l’accordo economico definitivo, su Gonalons c’è il Rennes, Santon tratta col Maioica mentre Riccardi piace alla Juve ma pure ad di club di Serie A.
FONTE: Il Tempo – A. Austini